Un lungo weekend in Versilia e dintorni, all’insegna dell’arte e del bel vivere della costa toscana

Silvana Rizzi

È il momento ideale, quando ancora il clima è dolce

Arrivare in Versilia è sentirsi liberi. Liberi d’inforcare la bicicletta per correre a godersi il tramonto sulla spiaggia, un bicchiere di Spritz in mano. Il mare dialoga con le Alpi Apuane in un paesaggio verdissimo, ricco di storia, che non ha perso nei secoli la sua identità

Il Monte Altissimo, il Palazzo Mediceo di Seravezza, Pietrasanta, gli antichi paesi di Pruno, Capriglia, Monteggiori, Camaiore o quelli rudi dei cavatori, tutto fa emergere un passato di arte sempre vivo nel territorio.

È l’altra Versilia, inscindibile dal luccichio del mare sullo sfondo. L’arte unifica mare e monti.

La spiaggia e i bagni in mare sono ancora un optional ed è il momento adatto per andare alla scoperta di gallerie e mostre.

Quanto alle gallerie, il must, oggi, è Pietrasanta

Duomo di Pietrasanta

Questa piccola cittadina, con una delle piazze più belle d’Italia, grazie alle cave e agli eccellenti artigiani del marmo, ospita artisti come Botero, Nello Finotti, Kan Yasuda, Girolamo Ciulla e Giuliano Vangi.

Entrare nella galleria di Susanna Orlando, in via Stagio Stagi al 12, a pochi passi dal Duomo in marmo bianco, è sempre un grande piacere. Susanna è felice di accogliere amici nuovi e di vecchia data. ”Avere una galleria,”spiega, “significa creare un ambiente dedicato all’esplorazione di storie complesse, alla presentazione di figure artistiche irrefrenabili, il racconto di paesaggi da sogno”.

Fino al 10 Giugno (11-13,30/16,20) è di scena una mostra speciale, di artisti di fama nazionale e internazionale provenienti da un’importante raccolta privata toscana. Si chiama “Imagine you are driving”,dal nome dal titolo di un’opera presente in mostra, realizzata dall’artista britannico Julian Opie. In mostra un panorama vario, da Vanessa Beecroft a Girolamo Ciulla. Una panoramica di grande interesse per i collezionisti.

Silvana Rizzi con l’artista Girolamo Ciulla

La strada del marmo prosegue a Seravezza, antico paese di cavatori, con una meraviglia inattesa. Parlo del Palazzo Mediceo, residenza estiva dei Medici dalla metà del Cinquecento, costruita lungo il fiume, dove la pesca alla trota era il passatempo dei proprietari.

Al di là della strada, la peschiera del Cinquecento, per anni segheria  per il marmo, poi abbandonata, è risorta a nuova vita, grazie alla passione di Nicolas Bertoux e Cynthia Sah. I due scultori, oltre a riprendere il lavoro del marmo, hanno creato la Fondazione Arkad, luogo destinato a mostre ed eventi (0584.757034).

Quest’anno, nella Galleria di Arkad, è di scena, fino al 1 ottobre, una mostra da non perdere assolutamente: “Presenze. Scultori in Versilia negli anni ‘80”. Un periodo interessante per la Versilia. In quegli anni si trovano a condividere la passione per il marmo nove grandi artisti, esposti in mostra, tra cui Pietro Cascella, Giò Pomodoro e Gigi Guadagnucci.

Gigi Guadagnucci (1915/2013)

Un’attenzione particolare viene riservata al grande Gigi Guadagnucci (1915/2013), amico carissimo, artista del territorio, che già a dieci anni bazzicava i laboratori locali del marmo. Alle spalle l’artista ha una vita avventurosa, dalla Legione Straniera alla Resistenza francese, per approdare a Parigi, città all’avanguardia nel mondo dell’arte contemporanea.

Il successo gli arride. Artista bravissimo, sempre pronto a cantare e a suonare la chitarra, colleziona premi ed onori. Lo incontrai per prima volta nel suo studio nella deliziosa casa di Bergiola, sopra Massa, intento ad accarezzare un’ opera in lavorazione, viva e sensibile, come il suo marmo.

Gigi Guadagnucci, Rosa Grande

Dalla Versilia dell’interno al mare

Qui regna sovrana Forte dei Marmi, il Forte, oggi noto in tutto il mondo, lanciato dagli artisti agli inizi del Novecento. Perché se è vero che il Forte è famoso come meta tra le più ambite in Italia, è anche vero che da sempre questo paese tra mare e monti lega il suo nome a quello dell’arte.

Forte dei Marmi, Anna Chromy al molo

Tra gli artisti del passato, ospiti abituali estivi della zona, mi piace citare Carlo Carrà. Il pittore trascorreva lunghe ore a dipingere i piccoli ponti e i fiumetti lungo le stradine intorno a casa sua, in via Fiume. Oggi, sui muretti dei ponticelli spiccano le riproduzioni dei suoi quadri più famosi: una mostra a cielo aperto voluta dall’Ente Ville Versiliesi.

Paolo Staccioli

Al Fortino, nel centro del paese, la mostra “Plasmare le forme. Bronzi e Ceramiche” (fino all’11 giugno) di Paolo Staccioli è imperdibile.

Confesso che di lui non sapevo nulla.

La mia prima reazione è stato un ohh di meraviglia. Elegante, dotato di fantasia imaginifica, raffinato nella scelta e nell’accostamento dei colori, Paolo Staccioli porta in scena ricordi dell’infanzia, ma anche gli amati Etruschi , carri e guerrieri e le statuette votive sumere.

Paolo Staccioli

A Villa Bertelli, centro culturale molto attivo al Forte, in via Mazzini 200, fino al 17 settembre, è in scena la mostra “Mimmo Rotella. Il Genio Poliedrico”. L’esposizione con 45 opere storiche degli anni 50/60 racconta il genio rivoluzionario di Mimmo Rotella (1918/2006), sempre pronto a nuove sperimentazioni. Il top sono l’invenzione del décollage e parallelamente quella dei retro affiches. Entrambe queste tecniche raccontano l’arte rotelliana di strappare i manifesti dalle strade per elaborarli e creare opere presentate come pittoriche.

Mimmo Rotella, MARILYN FOREVER, 2004

Sempre nella suggestiva cornice di Villa Bertelli, la mostra “Matteo Ciardini. Intimi Trascorsi” (fino al 27/07), a cura di Vittorio Sgarbi, in collaborazione con Paola Raffo Arte Contemporanea, ci racconta le mille sfaccettature della Versilia, interpretate da Matteo Ciardini, cresciuto in Versilia. Dalle pinete alle Apuane, dal palude ai tuffatori, fino ai fuochi d’artificio in onore di S.Ermete, il patrono locale, tutto ci fa scoprire la Versilia di sempre.

Sulla scia dell’arte, oggi ci si mette qualche stabilimento balneare.

Tra gli iniziatori, il tradizionale e familiare Bagno Rossella a Vittoria Apuana.

All’entrata, da oggi a fine stagione, spicca una grande testa colorata in ceramica, a ipnotizzare chi passa di qui.

David Cohen

L’artista è David Cohen, docente universitario e primario di neuropsichiatria alla Salpétrière a Parigi, innamorato della vacanza al Forte. “Adoro”, dice alla francese”, l’atmosfera artistica che si respira da queste parti. Quando arrivo qui vado a lavorare la ceramica a Pietrasanta nell’atelier degli amici Benedetta e Ivo Poli, dotato di un ottimo forno per cuocere le opere”.

Le teste in terra, cuoio, bronzo, marmo, vedono cose invisibili, che gli uomini non vedono più, raccontano un romanzo, una musica. L’opera di David Cohen è sempre in movimento e lavora apposta materiali diversi in opposizione al lavoro finito. “Il finito è l’ammirazione degli imbecilli” scrive Cézanne a sua madre, cital’artista. La sperimentazione lo motiva e la ceramica stessa è una domanda metafisica per Cohen. Un pensiero profondo anima le opere dello psichiatra, oggi conosciuto a Parigi anche come artista. Di successo, come testimonia l’ultima sua mostra in corso “Tete en quete de monde… fragments Houellebc”,”Teste  alla ricerca del mondo…Frammenti Houellebec”, alla Halle Saint Pierre.

Dalla Versilia in mezz’ora di auto si raggiunge la bella Lucca

La cittadina, ricca di chiese secolari, di torri, monumenti e stradine fiancheggiate da illustri palazzi, ospita la Fondazione Ragghianti. Una certezza per chi ama l’arte. Fino al 25 giugno, c’è in mostra “Fausto Melotti. La ceramica”.

L’artista trentino (1901/1986), oltre a essere scultore, disegnatore e pittore, era anche un eccellente ceramista. Nelle sale di questa mostra, sfilano documenti interessanti e sculture in ceramica di grande modernità, come le figure femminili, gli animali e i teatrini.

Fausto Melotti, ceramiche rarefatte

Dopo l’arte un giro in bicicletta sulle mura medievali della città.

Ad occuparsi dell’organizzazione è lo storico Hotel Grand Universe nel cuore di Lucca, a pochi passi dal leggendario Teatro del Giglio. La sua atmosfera è l’ideale per trascorrere una notte romantica.

Il miglior modo per girare la città è un tour in bici alla scoperta delle mura e dei profumi toscani. Grand Universe  provvede non solo alla bicicletta, ma suggerisce l’itinerario, prepara un pic nic straordinario, all’insegna dell’ottimo vino da gustare con schiacciate e tramezzini. Sulle due ruote si va ovunque, senza stancarsi, dalle visite alle chiese stupende della città, ai percorsi nelle secolari e ombrose stradine di Lucca.

Silvana Rizzi