Il 20 maggio si celebrano le api
La giornata mondiale delle api: un’occasione per sensibilizzare
Ecco alcune idee per trascorrere al meglio la giornata mondiale delle api che si festeggia il 20 maggio
L’ape, oltre a essere un animale affascinante ed estremamente intelligente, ha un ruolo fondamentale in natura: volando sui fiori e impollinandoli garantisce circa il 75 per cento della produzione di cibo nel mondo. Per questo Albert Einstein disse “se l’ape scomparisse dalla faccia della Terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”.
Dalla salute delle api dipende quella dell’ambiente: questi laboriosi insetti impollinatori possono essere definiti il termometro della biodiversità proprio per il ruolo importantissimo che svolgono nella preservazione delle diverse specie vegetali. Proteggere loro significa proteggere tutti. Purtroppo oggi molti fattori ne minacciano l’esistenza, come l’agricoltura intensiva, l’uso di pesticidi, i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e le malattie apistiche.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica su queste tematiche l’Onu ha indetto le Giornate mondiali delle api e della biodiversità, che si celebrano rispettivamente il 20 e il 22 maggio 2023. Ecco alcune delle località italiane che organizzano eventi per addentrarsi nel meraviglioso mondo delle api durante il prossimo World Bee Day.
Incontrare le api tra le verdi colline dell’Emilia Romagna
Api e apicoltori non possono che abbondare in quella che è la Food Valley italiana, l’Emilia Romagna. La terra dell’enogastronomia ha una produzione agricola di qualità proprio grazie al lavoro di questi instancabili insetti impollinatori, che tra l’altro producono nella regione varie tipologie di miele dal gusto sopraffino.
Una delle più affascinanti aziende apistiche emiliane sorge sulla Strada della Biodiversità, il percorso ad anello che attraversa il Parco della Modolena, a 10 minuti dal centro di Reggio Emilia. Si chiama Api Libere ed è una fattoria tenuta da giovani apicoltrici che producono miele biologico. Agli ospiti vengono proposti diversi progetti ecologici didattici, che prevedono attività esperienziali, come visite guidate e laboratori sulle api e sul miele, sugli hotel per api, sulle erbe aromatiche e spontanee e su tante altre curiosità. Viene anche offerta la possibilità di “adottare un’ape” per contribuire alla sua salvaguardia.
Chi desidera immergersi nel mondo dell’apicoltura lo può fare anche alla Tenuta la Razza, un agriturismo con azienda agricola biologica che si trova sulle prime colline a sud di Reggio Emilia. Al suo interno è possibile acquistare numerosi prodotti tipici oltre al miele: dalle farine alla pasta e ai prodotti da forno, dai vini ai condimenti balsamici, dal Parmigiano Reggiano ai salumi. L’agriturismo può diventare il nido perfetto per un soggiorno che include colazioni a base di prodotti freschi di giornata, pasti gustosi al ristorante e attività entusiasmanti come nuotare nella piscina con acqua al sale o esplorare il territorio in sella a una ebike.
Un’altra azienda agricola popolata da api dove poter soggiornare è Il Fucoré. La struttura, situata vicino a Borgonovo, tra le campagne della Val Tidone (PC), offre la formula b&b per una vacanza a stretto contatto con la natura e le api. Che si decida di dormire lì o di visitare il luogo in giornata il consiglio è di andare a vedere il laboratorio di apicoltura, perché verranno anche offerti gustosi assaggi di miele.
Un posto magico dove si respira l’amore per le api che hanno i proprietari, Mauro e Grazia, è l’azienda agricola biologica Biofilia. Questo paradiso rurale immerso nel verde sorge nella Riserva naturale geologica del Piacenziano, in Val Vezzeno. L’azienda vanta la produzione di numerose varietà di miele: piacentino di acacia, tarassaco, tiglio, castagno, melata e girasole. La presenza delle api è di grande aiuto anche per le diverse produzioni dell’orto e per i frutti antichi del rigoglioso frutteto, in cui si coltivano più di 20 tipologie di mele. Gli ospiti, se lo desiderano, talvolta possono partecipare alla raccolta delle verdure di stagione e possono dissetarsi con un succo di mela limpido, non filtrato e torchiato a mano dagli apicoltori dell’azienda. Ad animare il posto ci pensano poi le tante galline che scorrazzano all’aria aperta e i bellissimi polli ornamentali. Una visita Biofilia la merita anche perché, essendo situata su un sentiero del CAI Piacenza, è un punto di partenza strategico per esplorare a piedi la natura emiliana.
Vera e propria casa delle api è l’azienda agricola biologica Casa Pietra, una graziosa dimora di campagna incuneata tra le colline di Salsomaggiore Terme (PR), vicino al Castello di Tabiano. Agli ospiti vengono offerte degustazioni guidate, durante le quali poter assaggiare e poi acquistare i prodotti legati all’apicoltura, come diverse tipologie di miele, tra acacia, castagno, tiglio, ma anche il polline, la propoli e la pappa reale. Casa Pietra è un’azienda agricola molto attenta alla sostenibilità ambientale. Ecco perché, oltre a produrre miele biologico e ad allevare le api seguendo i loro ritmi naturali, impiega energia solare e distribuisce cibo a km zero.
Anche le colline della Romagna custodiscono un luogo speciale abitato da api. È il Podere La Fattoria di Canonica dei Ricci Hotels, situato in un piccolo borgo della cittadina di Santarcangelo di Romagna (RN), nelle vicinanze dello storico fiume Rubicone a soli 13 km dal mare. Visivamente colpisce subito il visitatore, perché è un bellissimo cascinale di fine Ottocento collocato in un contesto bucolico con vista sul colle di San Marino e di San Leo. Soggiornare in uno dei suoi appartamenti vuol dire sperimentare la vita di campagna al suo meglio, godendo di un ambiente incantevole dove il profumo del miele, dell’olio e del vino si mescola a distese di girasoli, fiori di campagna, antichi ulivi e vitigni autoctoni di uva sangiovese e trebbiano. In un posto del genere è particolarmente piacevole partecipare a escursioni di educazione ambientale tra le arnie colorate per conoscere tutti i segreti dell’apicoltura. Un’altra divertente avventura può essere esplorare l’entroterra romagnolo nei suoi borghi e nelle sue colline, percorrendo a piedi e in bici i numerosi sentieri facilmente raggiungibili dal podere.
In Molise, dove c’è il Primo Apiario di Comunità d’Italia
Il Molise, nonostante le ridotte dimensioni, vanta diversi primati: non solo è una delle regioni con la più alta biodiversità del nostro Paese, ma ospita pure il Primo Apiario di Comunità d’Italia. Per raggiungere questo paradiso delle api occorre recarsi a Castel del Giudice (IS), borgo al confine tra l’Alto Molise e l’Abruzzo. Per gli ospiti vengono organizzate vere e proprie visite esperienziali tra le arnie colorate: sotto la guida esperta degli apicoltori e vestiti di maschere e guanti, si può praticare l’apicoltura, esplorando il modo in cui le api collaborano per raccogliere nettare e polline, per costruire i favi, per occuparsi della loro famiglia e dell’ape regina. Lo scopo è rendere le persone consapevoli di quanto questi insetti siano preziosi per la tutela dell’ambiente e la produzione del buon cibo. Se la visita avviene d’estate, è anche possibile sperimentare le attività di smielatura.
Il Molise tramite il Piano del Cibo si è dotato di una politica alimentare a favore dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. Ciò significa che numerosi terreni sono stati recuperati dall’abbandono per essere destinati all’agricoltura. In particolare, quelle aree coltivabili ospitano oggi meleti biologici Melise, che sopravvivono grazie all’impollinazione degli insetti dell’Apiario di Comunità.
Un luogo davvero suggestivo dove dormire è l’albergo diffuso Borgotufi, creato a partire da stalle e fienili della zona rurale del paese. Se si alloggia lì oltretutto si potrà assaggiare a colazione e nei ristoranti il miele millefiori dell’Apiario di Comunità, divenuto uno dei prodotti tipici del posto insieme a mele biologiche, patate viola e birra agricola fatta con l’orzo coltivato in loco.
Seguendo le Api tra i monti dell’Alto Adige
Gli amanti delle api che prediligono le atmosfere montane per le proprie vacanze rimarranno incantati dal Romantik Hotel Stafler. L’albergo 4 stelle consente di raggiungere facilmente Valgenauna, il piccolo borgo vicino a Campo di Trens, a sud di Vipiteno, che è dove parte il piacevole itinerario di 1,7 km chiamato il Sentiero delle api. La destinazione finale del percorso è il bellissimo santuario Maria di Trens.
L’escursione può essere l’occasione per conoscere qualcosa di più sulle api, perché lungo la via si possono consultare numerosi pannelli con interessanti informazioni sulle origini e la lavorazione dei preziosi mieli di bosco e di fiori e sull’organizzazione sociale degli operosi insetti impollinatori.
Come degna conclusione della propria vacanza a tema api c’è una piacevole sorpresa nel centro benessere dell’hotel: il miele diventa l’ingrediente principale di un massaggio “Detox Honey” per la schiena, con cui sciogliere ed eliminare le tossine dal corpo, donando sollievo dal dolore e dalla fatica dell’escursione.
Un’altra destinazione imperdibile in Alto Adige è il Bosco delle Api a Collepietra. Il contesto naturale in cui si trova è quello spettacolare della Val d’Ega (BZ), segnato dall’imponente presenza delle Dolomiti – Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Quello del Bosco delle Api è un percorso esplorativo, con vista sul monte Catinaccio, durante il quale raggiungere 6 stazioni informative che raccontano la vita degli insetti impollinatori nei diversi contesti naturali: l’ape nel prato, nello stagno, nel pascolo e nella foresta. Al centro del racconto ci sono ovviamente le api mellifere, ma anche le diverse api selvatiche, altrettanto importanti per la conservazione della biodiversità. Meta interessante del percorso è la casa dell’apicoltore, dove poter osservare da vicino il viavai di un alveare sul favo.
Da metà maggio a fine settembre, ogni martedì si può partecipare ad escursioni guidate a tema. E per chiudere in bellezza l’esperienza, alla fine arriva una prelibata degustazione di miele che delizierà anche i palati più esigenti.
CittaslowBee, il manifesto per le api
Cittaslow è un’associazione che raggruppa piccoli comuni e città, fondata nel 1999 a Orvieto. Il suo obiettivo è promuovere le Città del Buon Vivere, che mettono al centro del proprio agire lentezza positiva, economia circolare, resilienza, sostenibilità, cultura e giustizia sociale.
Oggi Cittaslow è un marchio di qualità presente in 88 comuni italiani, connessi alla rete internazionale di 300 città, distribuite in 33 Paesi. Questo circuito di eccellenza si adopera attivamente per migliorare la vita dei cittadini tramite progetti innovativi improntati ai principi per cui si batte l’associazione. Uno di questi progetti è CittaslowBee, pensato per celebrare degnamente le Giornate mondiali delle api e della biodiversità, che si terranno il 20 e il 22 maggio 2023.
L’importanza di questo “manifesto per le api” lo spiega bene Pier Giorgio Oliveti, Segretario Generale Cittaslow: «Un documento che contiene suggerimenti tecnici e operativi per le pubbliche amministrazioni e indicazioni di comportamento per i cittadini. Uno strumento concreto, che riporta ad esempio l’elenco delle piante mellifere indicate per la piantumazione di parchi urbani e aree pubbliche. Oppure, per i cittadini, le modalità di prendersi cura di giardini e balconi fioriti. E ancora agli agricoltori vengono suggerite le buone pratiche per aumentare l’abbondanza degli impollinatori, sia domestici che selvatici».
CittaslowBee in Umbria
Uno dei due luoghi umbri che hanno aderito al manifesto per le api di Cittaslow è Parrano, piccolo comune in provincia di Terni dove è stato creato un apiario di comunità. Allestendo una decina di arnie, è stata data la possibilità agli abitanti del borgo e ai visitatori di conoscere e osservare liberamente le api nel loro habitat, sotto la guida di un apicoltore esperto.
Un altro modo in cui Parrano si è mosso a difesa delle api è la realizzazione di un parco con piante mellifere.
Chi è interessato a lavorare con le api può istruirsi sul tema grazie al Corso di avvio all’apicoltura a cura di Apicoltura La Valle del Chiani, cinque lezioni con approccio teorico e pratico che permetteranno di prendere confidenza con l’apiario comunale.
L’altro comune umbro del circuito CittaslowBee è Città della Pieve, in provincia di Perugia. Molte sono le iniziative importanti allestite dal grazioso borgo medievale, come un rifugio per api solitarie con relativo habitat e un monumento celebrativo al lavoro degli impollinatori. La stele simbolica eretta in onore delle api vuole sensibilizzare sull’importanza di questi insetti, sulla necessità di proteggerli e di fermare la distruzione degli ecosistemi.
Altri progetti ispirati a questi principi sono l’incremento della coltivazione di specie vegetali gradite alle api e la realizzazione del primo orto di comunità a tutela della biodiversità.
Nella stessa direzione va la scelta di evitare l’uso di pesticidi e altre sostanze dannose per i trattamenti da eseguire sulle alberate cittadine.
CittaslowBee in Piemonte
Rappresentante piemontese di CittaslowBee è Usseglio, un borgo in provincia di Torino con meno di 200 abitanti che dal 2021 è diventato difensore delle api e fa parte dei “Comuni Amici delle Api”.
Avendo aderito al progetto dell’autostrada delle api, ha creato un vero e proprio sentiero degli impollinatori che arriva fino a Stupinigi. Ogni 250 metri, su tetti o balconi, aiuole, parchi o giardini ci sono stazioni di polline, cioè dei vasi di fiori e piante mellifere, produttrici di nettare o altre sostanze care alle api.
CittaslowBee nel Lazio
Nella Riserva Naturale Monte Rufeno della Regione Lazio, un comune Cittaslow ha aderito in maniera originale al manifesto per le api dell’associazione. Il suo nome è Acquapendente e il progetto innovativo che ha creato consiste nel migliorare in modo naturale il numero delle api, riesumando antichi sistemi di allevamento alare e metodi di apicoltura.
Nello specifico sono state realizzate delle “case per api naturali”, del tipo Kenia Top Bar, che permettono agli insetti di proliferare in sicurezza senza le costrizioni tipiche dei metodi di sfruttamento commerciale del miele.
All’interno delle Kenya Top Bar, attualmente ospitate dalla cooperativa L’Ape Regina, gli insetti possono creare liberamente i favi su delle barre di legno, senza nessun tipo di condizionamento umano volto alla produzione del miele. In più, se per caso si trovano in soprannumero possono sciamare in libertà come avviene in natura per gli insetti impollinatori.
CittaslowBee in Emilia Romagna
Tra i comuni Cittaslow uno dei più importanti si trova in Emilia Romagna ed è Castel San Pietro Terme in provincia di Bologna. La sua particolare rilevanza è dovuta al fatto che ospita la sede dell’Osservatorio Nazionale Miele.
Si capisce quindi perché siano molte le iniziative portate avanti dal comune in difesa delle api. Spicca tra queste il giardino delle api, che è la riproduzione in miniatura nella piazza centrale dell’ecosistema degli insetti impollinatori. Rappresenta un prototipo di quello che si vorrebbe realizzare lungo la ciclabile del fiume Sillaro: una vera e propria “pista delle api” con piante mellifere come salice, tiglio, rosmarino, lavanda, ginestra, tamerici, rosa, salvia, timo, origano, santoreggia, erba cipollina e girasole, piante che forniscono alle api il polline per nutrirsi e produrre il miele.
CittaslowBee in Veneto
Tra le Cittaslow impegnate nella salvaguardia delle api non si può non citare Asolo, in provincia di Treviso. Membro della rete dei “Comuni Amici delle Api” e dell’associazione nazionale delle “Città del Miele”, il paese si è fatto notare soprattutto per un’iniziativa lodevole messa in campo quest’anno con il nome BoscAsolo. In un’area che si estende per 8 ettari è stata creata una vera oasi di biodiversità dove il rapporto uomo-ambiente è valorizzato come non mai.
Percorrendo sentieri attrezzati, arricchiti di pannelli esplicativi e installazioni interattive, si potrà vivere la magia di trovarsi tra castagneti secolari, una sorgente con le salamandre, alberi da frutto selvatici, tracce di animali, vitigni e ulivi antichi.
Quest’esperienza stimolante e multisensoriale mira a promuovere e valorizzare, in particolare nelle nuove generazioni, la fruibilità dei boschi e delle aree agricole dei Colli Asolani, perché sia sempre più chiara a tutti l’assoluta necessità di conservare nel miglior modo possibile il patrimonio ambientale, storico ed economico dei luoghi in cui ci troviamo a vivere.
Beatrice Maria Beretti