Danze, 2022 Acrilici su tela 145×145 cm Collezione dell’artista

In mostra le opere legate a musica, cinema e danza

Fino al 28 gennaio 2024 il Museo di Santa Giulia di Brescia ospita Lorenzo Mattotti. Storie, ritmi, movimenti

Torna nella sua città natale, Brescia, con una mostra a lui dedicata uno degli artisti italiani più interessanti della contemporaneità: Lorenzo Mattotti. L’esposizione è visitabile al Museo di Santa Giulia di Brescia dal 14 settembre 2023 al 28 gennaio 2024. Lorenzo Mattotti. Storie, ritmi, movimenti è a cura di Melania Gazzotti e nasce con il patrocinio di Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei.

Nella mostra emerge tutta la poliedricità di Mattotti, questo artista bresciano classe 1954 che è anche illustratore, fumettista e regista. Per la prima volta al centro di una personale a lui dedicata ci sono oltre 250 opere legate ai tre mondi che più hanno influenzato il suo lavoro: musica, cinema e danza. Il percorso espositivo si suddivide proprio seguendo questi tre grandi temi, che vengono scandagliati da nuove prospettive per mettere in luce il marchio inconfondibile dell’artista e la sua capacità di infrangere i confini tra generi e linguaggi, tra tecniche e stili.

Il visitatore della mostra compie quindi un viaggio nell’universo immaginativo di Mattotti che parte dalla scena underground degli anni ’70 e arriva alle realizzazioni più recenti. Vengono ripercorse tutte le più importanti tappe della sua carriera, che dimostrano quanto sia stato abile nel cimentarsi in diversi linguaggi figurativi, dal fumetto all’animazione, passando per la pittura. La sua genialità consiste anche nell’aver saputo rompere le barriere tra i generi, sperimentando tecniche e stili differenti. Già nel 1983, con il collettivo Valvoline, volle mettere in dialogo il fumetto con il linguaggio dell’arte secondo un’ottica interdisciplinare e pop.

Francesca Bazoli, presidente di Fondazione Brescia Musei, sottolinea proprio questa qualità dell’artista: «Fondazione Brescia Musei mette in scena con Lorenzo Mattotti. Storie, ritmi, movimenti una nuova prova di contaminazione delle arti: un fenomeno culturale alla ribalta internazionale come l’illustrazione d’arte assume a Brescia le sembianze della più importante mostra mai realizzata per quest’artista poliedrico, che illustra il nostro Paese all’estero, dimostrando, da oltre 40 anni, che il fumetto e la novella grafica possono diventare arte contemporanea e dialogare con il grande cinema come con i temi dell’attualità».

Mattotti ha uno stile subito riconoscibile, fatto di ritmo e dinamismo, colori vibranti quasi ipnotici ed espressionismo nel delineare le emozioni attraverso le linee e la scelta cromatica dei soggetti. Questo lo evidenzia anche la sindaca di Brescia Laura Castelletti: «Lorenzo Mattotti è un grande artista, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Il suo peculiare tratto, l’utilizzo così marcato dei colori e dell’astrazione sono segni distintivi della sua arte riconosciuta a livello mondiale, per questo non poteva mancare a Brescia, nell’anno della Capitale italiana della cultura, una mostra a lui dedicata».

L’esibizione su Mattotti vuole dare conto della vastità della sua produzione, portando alcuni esemplari dei diversi generi in cui si è cimentato, che spaziano dai disegni pubblicati sulle più rinomate testate nazionali e internazionali (The New Yorker, Le Monde, Das Magazin, Süddeutsche Zeitung, le Nouvel Observateur, Corriere della Sera e la Repubblica), ai manifesti di importanti eventi culturali, come il Festival di Cannes e la Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Il tutto organizzato secondo i tre grandi temi della musica, della danza e del cinema. Nei lavori esposti in mostra emergono le sensazioni provate dall’artista nel relazionarsi con queste forme di espressione umana e lo spiega bene la curatrice dell’allestimento, Melania Gazzotti: «È sorprendente vedere come Mattotti riesca a dare forma semplicemente con l’uso del disegno e del colore alla complessa gamma di emozioni che possono suscitare in noi la musica, la danza e il cinema».

La prima tappa della visita si focalizza sul rapporto intenso e vitale dell’artista con la musica. Protagonisti di questo spazio sono, accanto ai primi lavori a fumetti ispirati alle sonorità del rock, due importanti nuclei di opere: le cupe e surreali illustrazioni del libro The Raven (2011), realizzato per Lou Reed ispirandosi ai testi di Edgar Allan Poe, e le grandi tavole a china disegnate per la messa in scena dell’Hänsel und Gretel (2009) di Engelbert Humperdinck all’Opera di Parigi.

A proposito delle illustrazioni per The Raven racconta l’artista: «Avevo da una parte Lou Reed e dall’altra Edgar Allan Poe, questi due pesi massimi della musica e della letteratura di cui volevo essere all’altezza. Ho dovuto abbandonare il mio mondo colorato per creare immagini dalle tonalità più cupe e inquietanti. Ho guardato in quel mondo oscuro che in qualche modo anch’io mi porto dentro per trasformare in immagini la musica di Lou Reed e le storie di Poe».

Parlando delle tavole a china realizzate per lo spettacolo andato in scena all’Opera di Parigi Mattotti rivela: «La fiaba di Hänsel e Gretel mi ha sempre suscitato paura fin da piccolo. Ho voluto trasmettere questo sentimento nei miei disegni: c’è sempre questo bosco oscuro che predomina e avvolge i personaggi avviluppandoli in una tenebra minacciosa e misteriosa insieme».

Estremamente prolifico e fonte d’ispirazione è stato anche il rapporto di Mattotti con il mondo della danza. Per esempio ha dato origine ai coloratissimi disegni raccolti nel libro Carneval (2005), frutto dell’esperienza immersiva dell’artista al carnevale di Rio de Janeiro. Alcuni di questi disegni sono esposti nello spazio dedicato al mondo del ballo, insieme a tre grandi tele inedite, di oltre 4 metri di lunghezza, dipinte appositamente per la mostra bresciana e appartenenti a un ciclo di opere sulle danze collettive.

I disegni legati alla dimensione del ballo sono un’esplosione di colore, che dà consistenza e corpo a un affollarsi di figure in movimento rappresentate nella loro dinamicità. Parlando di questi lavori l’artista spiega: «La sfida qui era rappresentare visivamente il movimento e trasmettere la gioia di vivere che è l’esperienza della danza».

Mattotti svela anche alcuni segreti dietro la realizzazione del trittico inedito: «Mi interessano molto la composizione dei corpi, i movimenti delle braccia, le espressioni delle mani, che esprimono l’idea di movimento e l’incrocio delle forme che ad un certo punto sconfinano nell’astratto. Mi piace arrivare al limite dell’astrazione che si mescola alla descrizione dei vari personaggi, in una sorta di realismo magico-astratto».

Manifesto per il festival Annecy Cinéma Italien, 2007 Matite e pastelli su carta 33×48 cm Collezione dell’artista

Una parte importante del percorso espositivo è infine la ricca sezione dedicata al cinema. Qui il visitatore può vedere le due anime con cui Mattotti si è relazionato a questo mondo, quella dell’illustratore e quella del regista. Sono presenti in mostra alcuni estratti delle sue tante animazioni con i relativi disegni preparatori, ma anche una serie di lavori legati agli interludi per i tre episodi del film Eros di Michelangelo Antonioni, Steven Soderbergh e Wong Kar-wai. Non mancano ovviamente i manifesti disegnati per celebri festival cinematografici, come Cannes e Venezia.

Parlando di cinema, la mostra su Mattotti non poteva che riservare uno spazio particolare al suo acclamatissimo lungometraggio La famosa invasione degli orsi in Sicilia (2019), tratto dall’omonimo romanzo di Dino Buzzati.

Il rapporto tra l’artista e il cinema viene raccontato anche con un ciclo di appuntamenti presso il Cinema Nuovo Eden di Brescia, un palinsesto di film che hanno visto l’intervento diretto dell’artista, in veste di regista o di illustratore, e di pellicole che hanno avuto per lui una funzione formativa e che sono state da lui scelte per la programmazione in sala.

Un valore aggiunto alla mostra lo dà la guida multimediale EasyGuide, gratuita, messa a disposizione di tutti i visitatori in italiano e in inglese, e accessibile tramite gli smartphone personali. Perché la guida contiene il racconto in prima persona dell’artista stesso, una sorta di memoir sonoro narrativo in cui le opere prendono vita grazie alla sua voce.

L’esposizione su Mattotti fa parte del ricco programma culturale che Fondazione Brescia Musei ha allestito per il 2023, anno di Brescia Bergamo Capitale italiana della Cultura. Il catalogo della mostra è edito da Skira.

Beatrice Maria Beretti

LORENZO MATTOTTI. STORIE, RITMI, MOVIMENTI

a cura di Melania Gazzotti

14 settembre 2023 – 28 gennaio 2024

Brescia, Museo di Santa Giulia