Bayreuth, UNESCO World Heritage Site © Bayreuth Marketing & Tourismus GmbH, Loic Lagarde

Le novità in Germania su mostre e monumenti da vedere

I 275 anni del Teatro dell’Opera dei Margravi a Bayreuth, la mostra di Damien Hirst al MUCA di Monaco, l’inaugurazione a Berlino del Monumento alla Libertà e all’Unità: ecco tre notizie dalla Germania per gli appassionati d’arte

In autunno partono tante iniziative culturali nuove e il mondo dell’arte dà il suo contributo importante in tutte le maggiori città europee. Un Paese particolarmente vivace dal punto di vista dell’offerta culturale è la Germania. Sono tre le novità artistiche che propone in questi ultimi mesi del 2023: la celebrazione dei 275 anni del Teatro dell’Opera dei Margravi a Bayreuth, l’avvio della mostra dedicata a Damien Hirst al MUCA di Monaco e l’inaugurazione a Berlino del Monumento alla Libertà e all’Unità.

I 275 anni del Teatro dell’Opera dei Margravi a Bayreuth

Tra le città della Germania, Bayreuth è una delle più belle. A renderla così ricca di fascino è anche la sontuosa presenza del Teatro dell’Opera dei Margravi, Patrimonio dell’UNESCO dal 2012. Questo teatro barocco del XVIII secolo nel 2023 compie 275 anni. In occasione dell’anniversario la visita all’edificio si presenta in veste rinnovata, includendo anche il nuovo Centro Informazioni e Museo dell’Opera allestito nella adiacente Redoutenhaus.

Costruito tra il 1744 e il 1748, il Teatro dell’Opera dei Margravi è un capolavoro dell’arte barocca: è stato interamente realizzato in legno e oggi come ieri appare impreziosito da raffinate decorazioni a stucco, intagliate e dipinte. Le sue dimensioni e la sua magnificenza lo hanno reso il più grande teatro di corte del XIX secolo, paragonabile per importanza alle sale di Vienna, Dresda, Parigi o Venezia.

A volerne la costruzione fu Guglielmina di Prussia. Per il progetto venne chiamato l’architetto bolognese Giuseppe Galli da Bibbiena, che lavorò all’opera con il figlio Carlo. L’edificio fu ultimato in tempo per celebrare il grandioso matrimonio dell’unica figlia di Guglielmina.

All’interno del nuovo Museo dell’Opera si può trovare un’interessante esposizione sul teatro, sul festival barocco e sulla cultura teatrale e festiva della Corte di Bayreuth. Tutta la visita è arricchita da numerose postazioni interattive che permettono di immergersi davvero nell’atmosfera fastosa del passato. Il percorso è stato infatti pensato secondo un’ottica multisensoriale favorita dalle tecnologie più avanzate.

Particolarmente degna di nota è la ricostruzione di un palcoscenico barocco, dove i visitatori possono persino azionare elementi della tecnologia del palcoscenico, come il sipario o il motore della scenografia, e vederne direttamente gli effetti in scena.

Il museo è aperto tutti i giorni da ottobre a marzo dalle 10.00 alle 16.00 e da aprile a settembre dalle 9.00 alle 18.00. Per godersi appieno la visita è disponibile un’app gratuita del museo, anche in italiano, o una guida multimediale presso la biglietteria.

La mostra di Damien Hirst al MUCA di Monaco

Un’altra grande città della Germania che si caratterizza per la vivacità culturale è Monaco di Baviera. Dal 26 ottobre 2023 ospita un’importante mostra sul celebre artista contemporaneo Damien Hirst. La retrospettiva dal titolo The Weight of Things (Il peso delle cose) è allestita all’interno del Museo d’Arte Urbana e Contemporanea (MUCA).

Myth Explored, Explained, Exploded, 1993 © Damien Hirst and Science Ltd
Myth Explored, Explained, Exploded, 1993 © Damien Hirst and Science Ltd

Sono più di 40 le opere esposte: installazioni, sculture e dipinti, alcuni dei quali mai visti prima. Non mancano esemplari provenienti dalle serie più iconiche, come Natural History (sculture di formaldeide), Spin e Spot Paintings, Medicine Cabinets, Treasures from the Wreck of the Unbelievable e Cherry Blossoms.

In 40 anni di carriera Hirst ha esplorato diversi stili e linguaggi, ma sempre con un tocco di immediata riconoscibilità che lo ha reso uno degli artisti più influenti al mondo. Il suo lavoro ha plasmato l’estetica contemporanea, entrando nell’immaginario di un’intera generazione che si è lasciata ammaliare dalle sue riflessioni sulle complesse relazioni tra bellezza e religione, arte e scienza, vita e morte.

Dall’indagine sul rapporto tra arte e scienza sono nate a partire dal 1991 alcune delle sue opere più famose realizzate mediante l’utilizzo della formaldeide. Diversi esemplari di questo tipo possono essere ammirati proprio all’interno della mostra The Weight of Things.

Altre opere importanti presenti nell’esposizione appartengono a due serie iconiche con al centro il colore: quella iniziata nel 1986 dal nome Spot Paintings, dove protagonisti sono punti colorati che sembrano dipinti da una macchina, e Spin Paintings, dove energiche esplosioni di colore di diverse tonalità si mescolano in maniera apparentemente casuale per suscitare emozioni in chi le vede e trasmettere il sentire dell’artista.

La mostra The Weight of Things contiene infine alcune opere della serie Cherry Blossoms, attraverso la quale Hirst reinterpreta con giocosa ironia il tema tradizionale della pittura di paesaggio. Il suo stile in questo caso si richiama all’Impressionismo, al Puntinismo e all’Action Painting, perché il paesaggio viene tratteggiato combinando pennellate spesse ed elementi di pittura gestuale.

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L’inaugurazione a Berlino del Monumento alla Libertà e all’Unità

Perspektivische Ansicht vom Schloss aus (von Norden) © Milla & Partner

Se si parla di novità dal mondo dell’arte in terra di Germania è d’obbligo un accenno alla capitale del Paese, Berlino. Lì entro l’anno verrà inaugurato il Freiheits und Einheitsdenkmal ovvero il Monumento alla Libertà e all’Unità presso l’Humboldt Forum.

Si tratta di una enorme conca mobile d’acciaio, collocata su un grande basamento, alla quale si potrà liberamente accedere. L’intento è proprio quello di rendere il monumento fruibile dal pubblico: la conca infatti si inclina leggermente quando più di venti persone si riuniscono in una delle sue metà.

L’opera vuole celebrare il famoso episodio storico della caduta del Muro di Berlino, avvenuto nel 1989. Fu un evento epocale che avrebbe portato di lì a poco alla riunificazione della Germania. Per questo sul basamento sarà incisa la scritta: “Wir sind das Volk, Wir sind ein Volk” (“Siamo il popolo, siamo un popolo”).

La scelta di far interagire i visitatori con il monumento rendendolo vivo è funzionale al messaggio che l’opera vuole trasmettere: quando tante persone si uniscono in un’azione comune si possono ottenere cambiamenti concreti e tangibili, come avvenne con la rivoluzione pacifica che portò alla caduta del Muro di Berlino.

L’involucro del monumento è costruito con un telaio spaziale ottimizzato per il peso, formato da componenti in acciaio, come per la costruzione dei ponti. Si estende su un asse longitudinale e trasversale, rispettivamente di 50 e 18 metri. Nel suo punto più robusto la conca raggiunge i 2 metri e mezzo di spessore per poi assottigliarsi a pochi centimetri verso il bordo.

Ovviamente non ci sono rischi per le persone che decideranno di interagire con l’opera: un sistema combinato di molle e freni assicura un’oscillazione delicata e rispettosa delle norme di sicurezza. A determinare la misura e la velocità dell’inclinazione della conca sono il peso e il numero dei visitatori, ma il movimento risulta comunque sempre lento e dolce.

Humboldt Forum © 2020 by Alexander Schippel

Il Monumento alla Libertà e all’Unità sarà installato nei pressi dell’Humboldt Forum, un museo situato sull’isola della Sprea nel quartiere Mitte di Berlino. La collocazione è quanto mai perfetta per un monumento composto da una ciotola oscillante e da un basamento fisso, perché incarna in maniera efficace l’alternarsi tra la fluidità delle vicende umane e l’ineluttabile scorrere del tempo.

Beatrice Maria Beretti

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