I capolavori di Calder al MASI di Lugano
“Sculpting Time”: l’incontro tra forma e tempo
Il Museo d’arte della Svizzera italiana (MASI) di Lugano apre le porte all’innovazione e alla magia con Calder. Sculpting Time, l’esposizione che celebra il genio di Alexander Calder, uno degli scultori americani più influenti del XX secolo. Curata con maestria da Carmen Giménez e Ana Mingot Comenge, la mostra offre oltre 30 capolavori che rappresentano il viaggio creativo di Calder tra il 1931 e il 1960, un periodo di sperimentazione e di invenzioni che ha rivoluzionato la percezione dell’opera scultorea.
L’inizio di una nuova era artistica
Negli anni ’30 e ’40, Calder ha esplorato possibilità espressive che combinassero forma statica e movimento, portando la scultura ben oltre i tradizionali confini. Le sue prime opere astratte, quali Densités, Sphériques, Arcs e Mouvements arrêtés sono testimonianza di un’ingegnosità e di una freschezza visiva che ancora oggi colpiscono lo spettatore per la loro immediatezza e originalità. Il MASI regala al suo pubblico un’esperienza unica, esponendo capolavori come lo stabile Croisière, un gioco di equilibri e forme puramente calderiane.
Il movimento che diventa scultura
La vera e propria rivoluzione artistica di Calder si manifesta nell’introduzione del movimento nelle sculture. I Mobiles, così chiamati da Marcel Duchamp, sono opere cinetiche che variano forma e posizione in risposta all’ambiente circostante, diventando una sorta di coreografia aerea senza tempo. Il MASI Lugano espone con orgoglio Eucalyptus (1940), uno dei mobiles più significativi di Calder, che trasforma lo spazio espositivo in un luogo magico, dove l’arte danza con la leggerezza dell’aria.
Luminosità e colore
Opere come Arc of Petals (1941) e Red Lily Pads (1956) giocano con l’intensità luminosa e la colorazione vibrante. Si tratta di sculture che cambiano continuamente, riflettendo l’influenza del tempo e dell’ambiente in cui vivono. Queste creazioni dimostrano come Calder sia riuscito a dotare l’acciaio e il metallo di una nuova vita, fluttuante e delicata, contrapponendosi alla loro natura inerte.
La risposta statica agli echi mobili
Non meno affascinanti sono gli Stabbiles, risposta statica ai mobiles, coniati da Jean Arp per descrivere le opere fisse che tuttavia esprimono un senso di movimento innato. Proposte in varie dimensioni, come Untitled (circa 1940) e Funghi Neri (1957), queste opere restituiscono un senso di monumentalità, pur mantenendo una sorprendente sensibilità estetica.
Le costellazioni di Calder
In una ristrettezza materiale dovuta al contesto bellico, l’artista non si ferma, ma anzi accelera la sua creatività, dando vita nel 1943 a una nuova serie di sculture note come Constellation. L’uso di fili metallici e legno diventa l’espressione di un universo personale, sospeso tra la tridimensionalità dello spazio e la bidimensionalità della parete, mostrando come l’arte possa trascendere i limiti imposti dalla realtà.
Un tributo alla vita e all’opera di Calder
Calder. Sculpting Time al MASI Lugano è più di una mostra; è un omaggio all’inesauribile potenzialità dell’immaginazione e una celebrazione di quegli artisti che, come Calder, hanno avuto il coraggio di attraversare le barriere del tempo e dello spazio artistico, lasciando dietro di sé un’eredità di pura genialità. Un’esperienza scultorea che continua a ispirare e ad affascinare, invitando il pubblico a diventare parte attiva di questa danza eterna tra forma, spazio e tempo.
Angela Rover
Calder. Sculpting Time dal 5/05 al 6/10/2024