Valle d’Aosta – set Avengers – ©associazione Forte di Bard

La Valle d’Aosta, incastonata tra le maestose Alpi e il cielo infinito, è un territorio ricco di storia, cultura e bellezze naturali che merita di essere esplorato in profondità. Contrariamente a quanto si possa pensare, questa regione non è rimasta cristallizzata nel tempo, ma ha saputo evolversi mantenendo intatta la sua essenza. In questo viaggio attraverso le piccole località che costellano la valle, scopriremo come ogni epoca abbia lasciato la sua impronta, creando un mosaico affascinante di passato e presente

Il Forte di Bard: da fortezza inespugnabile a Hub Culturale

Il Forte di Bard è l’emblema perfetto di come la Valle d’Aosta abbia saputo reinventarsi senza perdere la propria identità. Per secoli considerato il prototipo della fortezza perfetta e inespugnabile, oggi si è trasformato in uno degli hub culturali più vivaci e attivi d’Italia. Ogni anno, il forte ospita importanti mostre internazionali, attirando visitatori da tutto il mondo. Ma la sua fama non si ferma qui: grazie al successo del film Marvel “Avengers: Age of Ultron”, il Forte di Bard è entrato nell’immaginario collettivo come il quartier generale dei supereroi più famosi del cinema.

Forte di Bard

Questa trasformazione da baluardo militare a centro di cultura e intrattenimento è un esempio lampante di come la Valle d’Aosta abbia saputo adattarsi ai tempi moderni senza rinnegare il proprio passato. Il Forte di Bard non è un monumento statico, ma un luogo vivo e pulsante che continua a scrivere la propria storia.

Saint Pierre: un viaggio nel tempo lungo 5 millenni

Il comune di Saint Pierre è un vero e proprio scrigno di storia che racchiude ben 5000 anni di insediamenti umani. Le prime tracce di vita in questa zona risalgono addirittura al 3000 a.C., rendendo Saint Pierre una delle aree più anticamente abitate della Valle d’Aosta. Ma la vera sorpresa è che il suo “abitante” più antico è ancora più vecchio: stiamo parlando della Mummia del Lyskamm, la più antica mummia naturale d’Italia.

Mummia del Lyskamm

Questa marmotta, vissuta incredibilmente 6.600 anni fa, è stata ritrovata nel ghiacciaio del Lyskamm, nel gruppo del Monte Rosa, e oggi è esposta al Museo Regionale di Scienze Naturali Efisio Noussan. Il museo si trova all’interno del suggestivo castello di Saint Pierre, un edificio che racchiude in sé secoli di storia e cambiamenti.

Castello di Saint Pierre

Il castello, che ha ispirato artisti del calibro di John Ruskin e William Turner nell’Ottocento, ha una storia affascinante. Inizialmente residenza dei signori di Quart, passò poi ai Savoia e agli Challant, simboleggiando il potere delle nobili famiglie che si sono succedute nel controllo della valle. La sua forma attuale, però, è il risultato di interventi in stile neogotico di fine Ottocento, che si sono ispirati ai castelli della valle del Reno in Germania. Con le sue torrette angolari e la torre centrale, il castello di Saint Pierre sembra uscito da una fiaba, un vero e proprio “castello di Biancaneve” nel cuore della Valle d’Aosta.

Étroubles: un museo a cielo aperto nella Valle del Gran San Bernardo

La Valle del Gran San Bernardo è stata testimone del passaggio di figure storiche di grande rilievo, da Annibale a Carlo Magno, fino a Napoleone Bonaparte. Quest’ultimo, in particolare, ha lasciato un’impronta indelebile nell’immaginario collettivo con la sua traversata delle Alpi. Se le montagne potessero parlare, probabilmente ci racconterebbero una versione meno eroica e più umana di questi passaggi, come quella immortalata dal pittore Delaroche, che ritrae un Bonaparte infreddolito a dorso di mulo.

In questa valle ricca di storia sorge Étroubles, un grazioso borgo che un tempo era tappa obbligata per i pellegrini lungo la via Francigena. Oggi, Étroubles si è reinventata come museo a cielo aperto, con il progetto “À Étroubles, avant toi sont passés…”. Questo innovativo museo all’aperto espone opere di artisti internazionali di grande calibro, tra cui Albert Féraud, considerato il massimo scultore francese del XX secolo, e lo svizzero Hans Erni, oltre agli italiani Salvatore Sebaste e Sergio Zanni.

La particolarità di questo museo è che può essere visitato in completa autonomia, grazie all’app “Étroubles Turismo Cultura” scaricabile su smartphone. Questa iniziativa non solo valorizza il patrimonio artistico e culturale del borgo, ma lo proietta anche nel futuro, dimostrando come la tecnologia possa essere un prezioso alleato nella fruizione dell’arte e della cultura.

La Valle degli Avengers: quando Hollywood incontra la storia

La Valle d’Aosta ha saputo conquistare anche l’attenzione di Hollywood, diventando il set di uno dei film di supereroi più amati degli ultimi anni: “Avengers: Age of Ultron”. Numerose location della valle sono state trasformate nella città immaginaria di Sokovia, creando un affascinante connubio tra storia millenaria e fantascienza moderna.

Set Avengers – © associazione Forte di Bard

Il Forte di Bard, già menzionato, è stato scelto come sede dell’Hydra, l’organizzazione nemica degli Avengers. Ma non è l’unico luogo della valle ad essere stato immortalato sul grande schermo. A Donnas, gli spettatori possono riconoscere la Strada romana delle Gallie, un’incredibile opera di ingegneria antica intagliata nella roccia e sovrastata da un caratteristico arco. Il borgo medievale di Donnas, con i suoi edifici del XVI e XVII secolo, offre uno scorcio autentico sulla storia della regione.

Pont-Saint-Martin si distingue per il suo imponente ponte romano sul torrente Lys, che domina il centro cittadino e che è apparso in diverse scene del film. A Verrès, il borgo medievale e la Collegiata di Saint-Gilles hanno fatto da sfondo alle performance dell’attore Jeremy Renner.

Anche le infrastrutture moderne della valle hanno trovato spazio nel film: il tunnel ferroviario visibile da via Stazione a Hône, che passa sotto il Forte di Bard, è stato utilizzato in alcune scene iniziali. E non dimentichiamo le mura romane della città di Aosta, che nel film sono diventate lo scenario di epiche battaglie nella fittizia Sokovia.

Questa fusione tra cinema e storia non solo ha portato la Valle d’Aosta sotto i riflettori internazionali, ma ha anche creato un nuovo motivo di interesse per i turisti, che possono ora esplorare questi luoghi con gli occhi di chi cerca sia le tracce del passato che i segni del presente cinematografico.

Brusson: l’oro della Valle d’Aosta

Brusson, situata a 1300 metri di quota in Val d’Ayas, racchiude in sé una storia affascinante legata all’oro. Le leggende sull’estrazione di questo prezioso metallo in questa zona si perdono nella notte dei tempi, con alcuni che sostengono che già i Salassi, ancor prima dei Romani, fossero a conoscenza della ricchezza del sottosuolo di questa “California valdostana”. Il nome stesso di Brusson potrebbe derivare dalla parola latina “bruxeum”, che significava “miniera d’oro”.

La storia moderna dell’oro di Brusson inizia nel 1899, quando i giacimenti furono riscoperti. Da quel momento, e fino alla fine degli anni ’80, l’attività estrattiva ha giocato un ruolo fondamentale nell’economia e nella vita di questo villaggio alpino. La miniera di Chamousira Fenilliaz, situata appena fuori l’abitato di Brusson, è stata la più importante miniera d’oro della Valle d’Aosta e ancora oggi lascia i visitatori a bocca aperta con la sua imponenza e la sua storia.

Ma Brusson non è solo oro nel senso letterale del termine. Nel centro del paese si trova un grazioso laghetto artificiale, circondato da un grande parco giochi con tavoli, panchine, campo di beach volley e un’area verde perfetta per rilassarsi e prendere il sole. Questo lago, nato insieme alla diga che alimenta la centrale idroelettrica di Isollaz nel vicino comune di Challand-Saint-Victor, è diventato una nuova risorsa per il territorio, offrendo possibilità di svago e pesca sportiva.

Oggi, in un’epoca in cui le miniere della Valle d’Aosta non sono più attive, l’oro di Brusson si trova nell’acqua. In inverno, sotto forma di neve, imbianca le piste di fondo di Brusson e quelle di discesa della vicina Estoul, attirando appassionati di sport invernali. In primavera, lo scioglimento delle nevi alimenta la potenza dei torrenti, permettendo di ricavare energia elettrica pulita e rinnovabile.

Questa trasformazione da centro minerario a località turistica e centro di produzione di energia idroelettrica è un esempio perfetto di come la Valle d’Aosta abbia saputo reinventarsi, sfruttando le proprie risorse naturali in modo sostenibile e guardando al futuro senza dimenticare il proprio passato.

Il viaggio attraverso queste piccole località della Valle d’Aosta ci ha mostrato come questa regione sia tutt’altro che ferma nel tempo. Ogni borgo, ogni castello, ogni strada racconta una storia di continua evoluzione e adattamento. Dal Forte di Bard trasformato in Hub Culturale, al museo a cielo aperto di Étroubles, passando per le location cinematografiche degli Avengers e le ex miniere d’oro di Brusson, la Valle d’Aosta dimostra di essere una regione viva e pulsante, capace di rinnovarsi quotidianamente.

Questi luoghi non sono semplici testimonianze di un passato glorioso, ma esempi viventi di come la storia possa intrecciarsi con il presente e il futuro. La Valle d’Aosta non è un museo a cielo aperto statico e immutabile, ma un territorio in continua trasformazione che sa valorizzare il proprio patrimonio storico e culturale adattandolo alle esigenze e alle opportunità del presente.

Per chi desidera esplorare queste meraviglie, il portale Booking Valle d’Aosta, gestito direttamente dall’Ufficio regionale del Turismo, offre un’ampia selezione di strutture ricettive, dai tradizionali alberghi ai B&B, dagli agriturismi agli appartamenti. Questo strumento permette di prenotare direttamente online, senza intermediari e senza costi aggiuntivi, selezionando in base al comprensorio o al tipo di esperienza desiderata.

La Redazione

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