Storia, canali e sapori di una città cosmopolita

Fondazione LEM – EV © Francesco Luongo

Un viaggio alla scoperta di Livorno, gioiello nascosto della Toscana. Dalla sua storia di città portuale aperta al mondo, ai suoi canali che ricordano Venezia, fino ai sapori autentici della sua tradizione culinaria. E a maggio 2025, un appuntamento imperdibile con la Biennale del Mare e dell’Acqua

Lontana dai percorsi turistici più affollati, eppure strategicamente affacciata su quel Mar Tirreno che ne ha forgiato l’identità, Livorno si rivela una meta sorprendente. È una Toscana diversa, meno scontata, che invita a rallentare il passo e a lasciarsi conquistare dal suo fascino discreto, fatto di storia, arte, canali pittoreschi e una tradizione culinaria che sa di mare e di accoglienza.

La Terrazza Mascagni: un palcoscenico sul mare, omaggio a un grande compositore

Il biglietto da visita di Livorno è, senza dubbio, la sua Terrazza Mascagni. Un’immensa scacchiera che si estende per circa 8.700 metri quadrati, un alternarsi ipnotico di piastrelle bianche e nere che sembra quasi riecheggiare i tasti di un pianoforte. E non è un caso: la terrazza è un omaggio a Pietro Mascagni, il celebre compositore livornese autore della Cavalleria Rusticana. Da qui, lo sguardo spazia sull’orizzonte, dove il blu intenso del cielo si fonde con quello del mare, creando una tavolozza di colori che ricorda le pennellate vibranti dei Macchiaioli, e in particolare di Giovanni Fattori, altro illustre figlio di questa terra.

Livorno, città ideale del Rinascimento: un porto aperto al mondo

A differenza di altre città toscane, Livorno ha un’impronta decisamente più “moderna”, nel senso rinascimentale del termine. Fu infatti concepita nel XVI secolo dai Medici come il porto principale del Granducato di Toscana, una città progettata a tavolino, secondo i canoni dell’epoca. L’architetto Bernardo Buontalenti diede forma a un centro storico di pianta pentagonale, circondato da un complesso sistema di fortezze, bastioni e canali navigabili. Una “città ideale”, sorta sull’acqua, che crebbe rapidamente grazie alla sua vocazione mercantile e alla sua posizione strategica.

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Un crogiolo di culture: Livorno, città delle Nazioni

La storia di Livorno è una storia di accoglienza e tolleranza. In un’epoca segnata dalla Controriforma, le Leggi Livornine, promulgate alla fine del Cinquecento, concessero privilegi e immunità a coloro che erano perseguitati per motivi politici o religiosi, in particolare agli ebrei sefarditi in fuga dalla Spagna. Questo rese Livorno una città unica, un luogo dove diverse comunità convivevano pacificamente, contribuendo alla sua ricchezza culturale ed economica. Ebrei, ma anche musulmani, valdesi, greci ortodossi, armeni, e poi ancora mercanti e artigiani provenienti da Francia, Olanda, Inghilterra, Spagna, Portogallo e Russia: Livorno divenne la “città delle Nazioni”, come venivano chiamate queste comunità straniere. Ognuna di esse mantenne le proprie tradizioni, i propri luoghi di culto, i propri cimiteri, lasciando un’impronta indelebile nel tessuto urbano e sociale della città.

I fossi Medicei: il fascino della Venezia Nuova

Passeggiando per il quartiere della Venezia Nuova, si ha l’impressione di essere stati catapultati in un’altra città, in un’altra laguna. I canali, chiamati “fossi”, che si insinuano tra i palazzi storici, ricordano da vicino l’atmosfera di Venezia. Furono progettati per facilitare il trasporto delle merci dal porto alle “cantine” dei palazzi mercantili, veri e propri magazzini affacciati sull’acqua.

Fondazionie LEM, EV, © Andrea Dani

Oggi, i fossi sono navigabili e offrono una prospettiva unica sulla città. Dai caratteristici “scalandroni”, le antiche rampe lastricate che collegavano le cantine al piano stradale, partono escursioni in battello che permettono di scoprire angoli nascosti e scorci suggestivi. La Venezia Nuova è anche il cuore pulsante della vita culturale livornese, sede di “Effetto Venezia“, la principale kermesse estiva cittadina.

Il Mercato delle Vettovaglie: un inno ai sapori livornesi

Per immergersi nell’anima più autentica di Livorno, non si può non visitare il Mercato delle Vettovaglie, un imponente edificio di fine Ottocento, uno dei più grandi mercati coperti d’Europa. Un vero e proprio gioiello architettonico, che fonde elementi neoclassici e liberty, ispirandosi alle Halles di Parigi. Qui, tra i banchi di marmo del pesce fresco, i profumi delle spezie, i colori vivaci della frutta e della verdura, si respira l’atmosfera vivace e genuina della Livorno popolare. E si possono assaggiare le specialità locali, come le “roschette”, ciambelline salate di origine ebraica, o il “5e5”, una torta di ceci servita in una fragrante focaccia, vero e proprio simbolo dello street-food livornese.

Blu Livorno: la città si interroga e guarda al futuro del Mare (14-17 maggio 2025)

Livorno, città di mare per vocazione, guarda al futuro. Da mercoledì 14 a sabato 17 maggio 2025, la città ospiterà un evento di portata nazionale e internazionale dedicato alle sfide e alle opportunità che riguardano le aree costiere: è Blu Livorno – Biennale del Mare e dell’Acqua, che in questa prima edizione avrà per sottotitolo “La sottile linea blu”.

Obiettivo: capire come affrontare in modo efficace le criticità emergenti per le aree costiere e rendere più sostenibile il rapporto fra uomo, mare e acqua. Promossa dal Comune di Livorno e diverse realtà cittadine, oltre che numerose istituzioni pubbliche e private, la Biennale vedrà la partecipazione di rappresentanti del Governo, della Regione Toscana, di enti di ricerca, università e organizzazioni internazionali.

L’evento si svolgerà interamente “sul mare”, in luoghi come l’Accademia Navale, i centri di ricerca presso lo Scoglio della Regina, spazi espositivi come gli Hangar Creativi, l’Acquario di Livorno, e vedrà la storica Terrazza Mascagni trasformarsi in un Villaggio del Mare. Insomma, dalla scenografica Terrazza Mascagni ai canali della Venezia Nuova, fino al vivace Mercato e all’imminente Biennale, Livorno si rivela una città dinamica, un crocevia di culture, sapori e stimoli: una sorpresa tutta toscana che aspetta solo di essere scoperta.

La Redazione

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