Brescia è una meta da non perdere. Così l’ha definita il New York Times nel 2023

Oggi, l’antica Brixia, prosegue sulla strada del successo. Non le manca nulla : dai monumenti di epoca romana, a quelli medievali e rinascimentali, alle mostre d’arte, sempre interessanti, alla cucina locale, tutto vale un weekend

A Brescia tutto è facile e vicino

Per raggiungere la città lombarda, oltre all’autostrada, ci sono i treni ad alta velocità, con partenza ogni mezz’ora, che in 35 minuti portano da Milano a Brescia e viceversa. Lo stesso avviene per Roma con una durata di viaggio di tre ore e mezza.

Non solo. Per arrivare in pieno centro, chi non ama camminare ha a disposizione una metropolitana molto efficiente.

Un meta turistica di primo piano: così la città si presenta a chi viene a scoprirla per la prima volta. Poco gettonata dal turismo di massa, Brescia si offre in tutta la sua bellezza, senza code nei musei e folla in centro.

La sua storia inizia lontano nel tempo

Brixia romana, posta lungo la via gallica, era tra le città più importanti dell’Italia settentrionale. Ancora oggi ad accogliere gli ospiti in pieno centro, in mezzo alla abitazioni, c’è l’imponente Capitolium a lasciare a bocca aperta a chi spunta dalla via dei Musei. Tutti passano da qui, ciclisti locali e in cerca di emozioni, chi va per compere, chi rientra nella sua casa, a due passi dal Tempio, i ragazzi usciti da scuola.

Il Tempio Capitolino

Bianco, bianchissimo, il Tempio Capitolino risalente al 73 a.C, dedicato a Giove, Giunone e Minerva, si staglia sul verde della collinetta alle spalle, davanti un praticello spontaneo con qualche papavero in primavera fa sorridere.

 Nelle sale interne ci sono ancora oggi i pavimenti  originali in lastre di marmo policromo e splendidi affreschi ben conservati. Miracolo dei miracoli, nell’aula principale troneggia la Vittoria Alata, spettacolare statua in bronzo del I.secolo d.C. Accanto al Tempio Capitolino, quasi confinante con uno straordinario negozio di tessuti, da far invidia a Milano, ecco il Teatro romano del I-III sec. d.C., , a evocare le antiche rappresentazioni.

Una meraviglia da non perdere

A pochi minuti da qui, il Museo di Santa Giulia, nella via dei Musei, allestito in un complesso monastico di origine longobarda, presenta migliaia di opere dal IV millennio a.C. fino al Settecento.

Desiderio, ultimo re dei Longobardi, quando era ancora duca di Brescia, fondò con la moglie Ansa nel 793 lo splendido monastero femminile di San Salvatore con i suoi magnifici affreschi, ancora perfettamente conservati, che nei secoli si arricchirà di edifici dedicati al culto e alla vita della comunità.

Qualcuno forse ricorda il mitico verso “Sparse le trecce morbide sull’affannoso petto…”

Proprio in questo monastero, Alessandro Manzoni, nell’Adelchi, ambienta la morte di Ermengarda, figlia di Desiderio, ripudiata da Carlo Magno.  

Una stratopica novità!! L’arte per i bambini

Geronimo Stilton, il topo giornalista più amato dai bambini di tutto il mondo arriva nei musei di Santa Giulia. Gloria al merito di Francesca Bazoli, presidente della Fondazione Brescia Musei, e del direttore Stefano Karadjov, che hanno trovato il modo giusto per avvicinare i bambini all’arte attraverso il gioco.

Geronimo Stilton a Santa Giulia

Proprio di fronte a me ho una ventina di piccoli allievi riuniti intorno alla celebre Croce di Desiderio, ornata da oltre 200 gemme. Con uno smartphone e un tablet in mano vivono emozionanti avventure, dove Stilton è protagonista di una App game museale dedicata a loro.

Le mostre in corso, fiore all’occhiello della città

All’interno di Santa Giulia, c’è tempo ancora fino al 28 gennaio per non perdere la mostra Finchè non saremo Libere”. Organizzata in collaborazione con Genesi, progetto interdisciplinare sui diritti umani, ha come protagoniste donne artiste di tutto il mondo. Ognuna esprime attraverso l’arte la condizione della donna , sotto tutti gli aspetti, fino al tema dell’ambiente, della guerra e della pace.

Opera di Zhanna Kedyrova a Santa Giulia

L’ucraina Zhanna Kadyrova  lavora con le piastrelle degli edifici abbattuti e ne ricava un abito con la gruccia, messaggio positivo sulla capacità di trasformazione. La cinese Hung Liu porta in scena un bambino con il cartellino del prezzo appeso, che rivela nella realtà il suo sfruttamento. Molto interessanti i ritratti femminili dell’iraniana Sonia Balassanian. Sul volto delle donne le scritte compongono una carta geografica del mondo, per ricordare che la politica gioca sulla pelle delle persone.  Zoya Shokoohi, nata in Iran nel 1987, a Firenze dal 2015 coinvolge il pubblico con due originalissime performance, tra cui un’immensa torta di crema a forma di lettere dell’alfabeto cucinata da lei.

“Lorenzo Lotto. Incontri immaginati” alla Pinacoteca Tosio Martinengo fino al 7 maggio

Rinnovata con raffinata eleganza nel 2018, la Pinacoteca Tosio Martinengo, nata nell’Ottocento grazie alla collezione privata del conte Paolo Tosio, propone un dialogo tra le opere di Lorenzo Lotto (Venezia 1480/Loreto 1557), pittore considerato tra i massimi esponenti del Rinascimento del nord Italia, e i maestri della stessa epoca del 500 bresciano, Savoldo, Romanino e il Moretto.

Adorazione dei Magi di Lorenzo Lotto

In mostra cinque opere di Lotto, di cui una, l’”Adorazione dei Magi”di proprietà della Pinacoteca Tosio Martinengo. La modernità dell’artista veneziano e la differenza con gli artisti bresciani spiccano fin dal primo momento. La sua grande intuizione è stata quella di eliminare lo stacco tra il sacro e la vita di tutti i giorni.

L’Annunciazione di Lorenzo Lotto

Si resta a bocca aperta di fronte all’Annunciazione del Lotto esposta in mostra. Il volo dell’angelo è di grande impatto emotivo e visivo, illuminato dalla luce che mette in risalto la sua figura. Le gambe sospese, l’azzurra veste spumeggiante, i piedi sollevati da terra e la sua ombra riflessa sul pavimento, ogni particolare ci fa pensare a un angelo familiare, che ciascuno di noi potrebbe incontrare  da un momento all’altro. Quanto alla Vergine, basta guardare il suo gesto spontaneo all’apparizione dell’angelo per condividere con lei lo sgomento e recepire l’introspezione psicologica del grande artista.

Le proposte bresciane non sono ancora finite

Giovanni Fattori -Raccolta del fieno in Maremma

Dal 20 gennaio al 9 giugno, Palazzo Martinengo, da non confondere con la Pinacoteca Tosio Martinengo, sempre nella stessa area, accoglie la mostra I Macchiaioli dedicata al  ben noto gruppo di giovani pittori che nella Firenze del secondo Ottocento diedero vita a una delle più originali e innovative correnti artistiche della fine dell’Ottocento.

Gli appassionati di fotografia non possono perdere la settima puntata di Brescia Photo Festival, promosso da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, dal Titolo “Testimoni”, a sottolineare la capacità dei giornalisti di documentare il presente.

Il fulcro sarà il Museo di Santa Giulia, che dall’8 al 28 marzo, porta in scena la mostra dedicata a Franco Fontana, pioniere della foto a colori, in occasione dei suoi 90 anni.

Un ultimo suggerimento per non perdere nulla di Brescia

Mi riferisco alla cucina locale, dai casoncelli, al manzo all’olio di Rovato, al coniglio alla bresciana, fino alla bossolà, la tipica ciambella alta soffice, e alla persicata, confettura solida tipica della pasticceria bresciana, tutto porta a scoprire una città nascosta, dall’approccio un po’ brusco, ma pieno di anima.

Piacevole, divertente e simpaticissima, l’Osteria Zia Gabri vi aspetta per un assaggio della cucina locale.  

Silvana Rizzi

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