Un ballo nelle vigne: l’ode alla vita di Majolini in Franciacorta

Nel cuore della Franciacorta, oasi di vini prestigiosi, si dipana un tessuto narrativo di rara bellezza – un cortometraggio dove la Cantina Majolini narra il concetto di dualità esistenziale. Tra le fila del vigneto e l’eleganza del balletto, la danza diviene il linguaggio universale di un’opera che esplora le profondità della vita e celebra l’eccellenza vinicola

La cinematografia incontra la viticultura

Attraverso la regia di Antonella Testi e la sapiente fotografia di Vincenzo Finizola, il cortometraggio si snoda tra i filari, lasciandosi pervadere dalla storia, dalla passione e dalla dedizione che la Cantina Majolini ha sedimentato sin dalla sua fondazione negli anni ’60 da Valentino Majolini. Questa realtà vitivinicola non si impegna solo nella produzione di vini di calibro internazionale ma è anche in prima linea nelle pratiche di sostenibilità sociale.

Tra arte e terroir: una sinfonia di sensazioni

Il film breve si dipana in scenario da sogno, disegnando un parallelo tra la diversità del terroir della Franciacorta e la pluralità delle emozioni umane. Il parterre dei vini Majolini, che spazia dai robusti Brut alla raffinata eleganza dei Blanc de Blanc, incontra la danza, con i suoi movimenti e il ritmo che narrano storie sulle scene del mondo. Il cortometraggio rappresenta così la quintessenza di questa dualità, celebrata nelle undici etichette preziose del brand.

Marta Orsi: fulcro emotivo della pellicola

È Marta Orsi, ballerina di talento, a prestare il suo talento come guida narrante di questa avventura, portando sullo schermo l’intensità e la precisione emotiva che solo il balletto può trasmettere, evocando l’iconica rappresentazione de “Il Cigno Nero”.

Oltre il visivo: un inno alla riflessione

Ora disponibile su YouTube per ammirare la sua maestria, il cortometraggio si propone come meditazione sul dialogo fra le arti. Nell’esporre questa simbiosi, Majolini sottolinea l’importanza delle arti e la loro capacità di modulare la nostra percezione e comprensione del mondo circostante. Il progetto è testimone del dedicato impegno della cantina nell’elevare le forme più pure di bellezza e armonia.

La Cantina Majolini mira a fare di questo cortometraggio il precursore di un sempre crescente intreccio di narrazioni che fondano arte, cultura e sostenibilità, promuovendo un dialogo sempre più maturo e incisivo sulla realtà umana e le sfumature della nostra esistenza.

Un museo tra i vigneti

Majolini non è solo vino, è un viaggio sensoriale che prende vita in un ambiente dove arte e architettura si completano a vicenda. Dalla storica scultura “I cavalli innamorati” di Aligi Sassu, passando per opere di artisti contemporanei, il complesso diventa teatro di un dialogo culturale permanente. La cantina si erge a custode di una passione che va oltre la vinificazione, diventando simbolo e mezzo di crescita culturale e intellettuale.

Il cortometraggio è solo l’inizio. Majolini scommette sull’arte come chiave interpretativa della realtà e suggerisce un nuovo paradigma di produzione e di consumo responsabile. Le potenzialità sono immense: ciascuna bottiglia, ciascun passo di danza, racchiude una storia da raccontare, un messaggio da condividere, un sogno da realizzare. Majolini continua a tessere la sua trama nel tessuto della Franciacorta, promettendo di raccontare, con ogni sorso, la bellezza intrinseca del vivere.

Angela Rover

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