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Il mercato degli integratori continua a crescere nel nostro Paese e non solo. A livello europeo, l’Italia rimane in una posizione di leadership. Circa il 26% del market share, infatti, ha i colori della nostra bandiera. Nelle posizioni successive troviamo la Germania e la Francia.

Entrando nel vivo dell’incremento del giro d’affari di questi ultimi anni, rammentiamo che, nel 2021, il mercato globale ha raggiunto i 150 miliardi di euro. Si è parlato, nel corso dell’ultimo triennio, di un incremento annuo pari al 4,7% circa.

A determinare questi numeri, se ci si sposta con il focus sull’Italia, ci hanno pensato diversi aspetti. Da un lato è possibile parlare di un’innovazione di prodotto rilevante – per rendersene conto, basta pensare alla popolarità degli integratori personalizzati aventi l’obiettivo di venire incontro a esigenze estremamente specifiche della pelle e dei capelli – dall’altro non si può non citare il ruolo della rete.

Gli integratori e i nutraceutici – i due termini non sono sinonimi – sono infatti, quando si parla dei prodotti di farmacia disponibili online su www.drmax.it e altri portali primari di settore, tra le opzioni più richieste.

Tra le ragioni dell’acquisto in rete troviamo indubbiamente il prezzo. I supplementi, infatti, sul web costano meno rispetto ai punti vendita fisici (stiamo parlando del confronto tra farmacie sul territorio ed esercizi autorizzati a vendere su internet).

Il futuro degli integratori

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La pandemia, come sottolineato in questi anni dagli imprenditori che si occupano di produrre e commercializzare integratori, ha reso forte la consapevolezza in merito all’importanza di occuparsi del proprio benessere.

Con questo termine, si include anche il fatto di stare bene con la propria persona quando ci si guarda allo specchio o quando, in vista di una conference call, si osserva il proprio viso sullo schermo del computer.

Il futuro dei supplementi è tracciato: la parola chiave nei prossimi anni sarà prevenzione. Questo concetto, come ben si sa, non riguarda solo la salute ma anche la bellezza. Non è un caso che gli integratori a base di collagene da bere siano super richiesti. Parliamo, infatti, di prodotti che hanno come ingrediente principale la proteina più abbondante del corpo umano, cruciale per la compattezza della pelle.

Dato che l’organismo inizia a rallentare la sua sintesi, che avviene grazie a cellule note come fibroblasti, attorno ai 25 anni, lavorare di prevenzione dei segni dell’invecchiamento con integratori specifici è molto importante.

Per quel che concerne, invece, l’impatto sul lavoro delle aziende, i prossimi anni potrebbero portare diverse novità di rottura. Qualche esempio? Nel corso dell’evento Il settore degli integratori: rimodellare il futuro, andato in scena all’inizio di febbraio a Milano presso la sede di PwC – per l’occasione, hanno raggiunto il capoluogo lombardo oltre 50 imprenditori della filiera – si è parlato di aspetti come l’implementazione digitale dei processi aziendali.

Il digital, a detta di chi del mondo dell’integrazione ha fatto il suo business principale, avrà un ruolo nodale anche per quanto riguarda l’informazione scientifica. Sono stati fatti grossi passi avanti negli ultimi anni e il legislatore ha messo in primo piano paletti rigidi. Nonostante questo, sono ancora numerosi i luoghi comuni da sfatare quando si parla di integrazione.

Un ruolo nodale verrà ricoperto anche dall’Internet of Things e dalla realtà aumentata, per non parlare delle implementazioni che interesseranno la relazione con il farmacista, che rimane, al netto della diffusione dell’e-commerce, uno dei principali interlocutori per gli utenti che sono alla ricerca di integratori di qualità.

Tra necessità di gestire al meglio i dati, vero e proprio oro per questo settore, e sfide frutto dei cambiamenti geopolitici oggi all’ordine del giorno, il mondo degli integratori ha davanti anni stimolanti, magari faticosi ma pieni di opportunità da cogliere.