Itinerario di tre giorni tra passato e futuro, sulle tracce dell’arte, della storia e della controcultura berlinese

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DZT Berlin

Dall’Isola dei Musei al Muro di Berlino, dai cortili di Mitte all’energia di Kreuzberg: un viaggio immersivo nel cuore pulsante della capitale tedesca. Con la Berlin WelcomeCard alla mano, scopri i luoghi imperdibili, gli eventi del 2025 e i sapori di una metropoli cosmopolita e anticonformista

Kreuzberg ©Jonas Tebbe – Unsplash

Berlino chiama! E lo fa con la voce di una metropoli che pulsa di un’energia inconfondibile. Non è solo la sua storia complessa e affascinante, non sono solo i musei e i monumenti a renderla una calamita per viaggiatori in cerca di stimoli sempre nuovi. È la sua anima cosmopolita e anticonformista, la sua capacità di reinventarsi e di fondere passato e futuro in un mix unico, a fare di Berlino un’esperienza culturale irripetibile. Qui, tra le tracce di un passato ingombrante e le spinte avanguardistiche dell’arte e del pensiero, si respira un’aria di libertà e di sperimentazione che contagia chiunque la visiti.

Isola dei musei con la Galleria James Simon, il Museo vecchio, la torre della televisione e la cupola della cattedrale ©GNTB Soglia Dagmar

L’inizio del 2025, poi, promette un calendario di eventi eccezionale, un motivo in più per rispondere al richiamo di questa città straordinaria. Si comincia con le celebrazioni per il bicentenario dell’Isola dei Musei (Museumsinsel), con esposizioni dedicate a capolavori come il busto di Nefertiti e la collezione di Troia di Schliemann, ma è solo l’antipasto di un anno ricco di appuntamenti.

Tra Kandinsky, Berlinale ed EMOP: gli eventi imperdibili di Berlino

Gli amanti dell’arte moderna non vorranno perdersi le due importanti mostre dedicate a Wassily Kandinsky, pioniere dell’astrattismo, a Potsdam al Museum Barberini (dal 15 febbraio al 18 maggio) e al Kupferstichkabinett (dal 1 marzo al 15 giugno). Per i cinefili, la Berlinale spegne 75 candeline (dal 13 al 23 febbraio) con un programma ricco di proiezioni e incontri.

Dal 27 febbraio, il Mese Europeo della Fotografia (EMOP) fino al 2 marzo, trasformerà Berlino in un palcoscenico per la fotografia contemporanea, con mostre, installazioni e performance in tutta la città. .

Alla scoperta della città con la Berlin WelcomeCard

Appena atterrata all’aeroporto BER, la mia avventura berlinese è iniziata con l’acquisto della Berlin WelcomeCard, un vero e proprio lasciapassare che mi ha aperto le porte dell’efficiente rete di trasporti pubblici della città, tra metropolitana (U-Bahn), autobus, tram e treni (S-Bahn), offrendomi anche sconti per numerose attrazioni. Un ottimo punto di partenza per esplorare la capitale tedesca.

Stazione ferroviaria @beautytudine

Dove alloggiare

Per il mio soggiorno, ho scelto il Mercure Hotel Berlin City, situato in Invalidenstrasse, nel cuore di Mitte e dell’ex Berlino Est. Una posizione strategica che mi ha permesso di raggiungere a piedi molti luoghi d’interesse e, grazie alla vicinanza con la stazione ferroviaria principale, di spostarmi comodamente in tutta la città.

Hotel Oderberger, piscina
Hotel Oderberger entrata
Hotel Oderberger. camera
Hotel Oderberger

Per chi cerca un’esperienza alternativa, consiglio invece l’Hotel Oderberger a Prenzlauer Berg: un boutique hotel ricavato da un ex stabilimento di bagni pubblici del 1898, dove è possibile immergersi, letteralmente, nella storia grazie alla piscina restaurata, un gioiello architettonico con volte, colonne e archi, oggi accessibile al pubblico.

Viaggio tra i mille volti di Berlino

Berlino Street-Art – Teufelsberg ©DZT/Michal Maj

L’itinerario proposto di tre giorni, vi condurrà alla scoperta di una Berlino autentica e vibrante. Dalle testimonianze storiche alle più audaci espressioni artistiche, ogni tappa rappresenta un’esperienza coinvolgente, dove i contrasti si fondono in un affascinante mosaico

Giorno 1: un tuffo nella storia e nell’arte contemporanea

  • Mattina: ho iniziato il mio percorso dall’Isola dei Musei, un complesso unico al mondo, patrimonio UNESCO, che racchiude cinque musei che coprono un arco temporale di 6.000 anni. Nonostante la chiusura per restauro del celebre Pergamonmuseum, ho visitato “Pergamonmuseum. Das Panorama“: un’esperienza straordinaria grazie all’installazione panoramica a 360 gradi creata dall’artista Yadegar Asisi, che riproduce fedelmente l’antica città di Pergamo in epoca romana, catapultando il visitatore indietro nel tempo.
Pergamonmuseum. Das Panorama ©Tom Schulze

Pomeriggio: mi sono poi diretta verso Fotografiska Berlin, inaugurato nel settembre 2023 in un edificio storico in Oranienburger Straße 54, nel cuore di Mitte. Questo museo di fotografia contemporanea fonde in modo suggestivo l’architettura del ‘900 con l’impronta di uno squat artistico degli anni ’90. L’edificio, infatti, è l’ex grande magazzino Kunsthaus Tacheles, un tempo simbolo della controcultura berlinese post-riunificazione, poi sgomberato nel 2012 e completamente ristrutturato per ospitare il museo.

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Fotografiska Berlin 1 ©beautytudine
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L’intervento di recupero, durato diversi anni, ha saputo preservare le tracce del passato, come i graffiti e le scritte sui muri, integrandole con un design moderno e funzionale. Con i suoi 5.500 metri quadrati di superficie, distribuiti su diversi piani, Fotografiska Berlin si presenta come uno spazio espositivo di respiro internazionale, il più grande del gruppo dopo Stoccolma, New York e Tallinn. Le ampie gallerie, illuminate da luce naturale, offrono una cornice ideale per le mostre temporanee che si susseguono durante l’anno.

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Particolarmente riuscito è il dialogo tra gli elementi architettonici preesistenti, come le colonne in ghisa e le volte in mattoni, e i nuovi interventi, realizzati con materiali contemporanei come l’acciaio e il vetro. Un’atmosfera che rende omaggio alla storia dell’edificio, proiettandolo al contempo verso il futuro.

Rinko Kawauchi, a faraway and brilliant star, that scintillates in your hand, Fotografiska
Esposizione Rinko Kawauchi - Fotografiska Berlino ©beautytudine.jpg 1

Proprio in questo contesto così evocativo, ho potuto ammirare l’esposizione di Rinko Kawauchi, “a faraway and brilliant star, that scintillates in your hand”, visitabile fino al 20 aprile 2025. La mostra è un invito a rallentare e a trovare la bellezza nei momenti quotidiani, un tema caro all’artista giapponese. Come recita la presentazione, “in un mondo di cambiamento e caos, c’è una rivoluzione silenziosa nell’arte di essere semplicemente presenti“. Kawauchi, unendo il personale e l’universale, celebra le piccole situazioni quotidiane di fronte a grandi fenomeni naturali. La sua serie M/E, “Mother Earth”, nata da un viaggio in Islanda nel 2019 e proseguita sull’isola di Hokkaido durante la pandemia, riflette proprio su questa connessione profonda con il pianeta. “Mentre osservavo questa vista,” afferma Kawauchi, “ho avuto la sensazione di essere un feto avvolto dalla Terra e ho sentito una connessione con questo pianeta che non avevo mai sentito prima“. Attraverso immagini sognanti e poetiche, dalla nostalgia infantile alle rappresentazioni suggestive della natura, l’artista ci invita a riflettere sull’impermanenza umana e sul futuro del nostro pianeta. La mostra, curata da Jessica Jarl in collaborazione con l’artista e organizzata da Yolandé Gouws, è un’esperienza immersiva che invita a esaminare le nostre vite qui e ora.

Fotografiska si è rivelato non solo un museo, ma un vero e proprio centro culturale, capace di coniugare la storia di Berlino con le più interessanti espressioni della fotografia contemporanea.

Giorno 2: dai cortili bohémien alla controcultura di Haus Schwarzenberg

Hackesche Höfe ©Sliwecki Marek
  • Mattina: la giornata è iniziata alla scoperta degli Hackesche Höfe, un complesso di otto cortili in stile Art Nouveau del 1906. Un dedalo di passaggi, sapientemente restaurati, che ospitano un mix eclettico di boutique di design, gallerie d’arte, laboratori artigianali e caffè dall’atmosfera raffinata. Passeggiare tra questi cortili, animati da artisti e creativi, conferma come Mitte sia un vero laboratorio culturale a cielo aperto.
  • Pomeriggio: a pochi passi, in Rosenthaler Straße 39, l’atmosfera è cambiata radicalmente. Ho varcato la soglia di Haus Schwarzenberg, ritrovandomi in un mondo antitetico all’eleganza patinata degli Hackesche Höfe. Questo complesso di edifici è un’esplosione di street art, murales, installazioni e sculture dal sapore eccentrico. Un’oasi di controcultura dove l’arte vive e respira sui muri, per le scale, in ogni angolo. Haus Schwarzenberg è un microcosmo di resistenza creativa, gestito dal collettivo no-profit Schwarzenberg e.V.: un esempio tangibile di come la cultura indipendente possa sopravvivere e prosperare. Tra le sue mura convivono realtà diverse come gallerie d’arte indipendenti, un cinema d’essai, bar underground, studi di artisti, il bizzarro Museo dei Mostri Ciechi, il Centro Anne Frank e un museo dedicato a Otto Weidt, l’imprenditore che durante il nazismo protesse i suoi dipendenti ebrei.
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Giorno 3: arte emergente, memorie del Muro e l’anima di Kreuzberg

  • Mattina: ho visitato sempre a Mitte, il KW Institute for Contemporary Art, ospitato in un’ex fabbrica di margarina. Un’istituzione che promuove l’arte emergente e sperimentale attualmente chiusa riaprirà il 15 febbraio, offrendo un programma di mostre, eventi e workshop che esplorano le tendenze più innovative del panorama artistico contemporaneo.
  • Pomeriggio: lasciando Mitte, mi sono diretta verso la East Side Gallery, il tratto più lungo del Muro di Berlino ancora in piedi, situato tra Friedrichshain e Kreuzberg. Camminare lungo questa galleria d’arte a cielo aperto, con oltre 100 murales realizzati da artisti internazionali, è stata un’esperienza toccante. Un’opera d’arte collettiva e, al contempo, un potente simbolo di speranza e di riconciliazione, un monito a non dimenticare le divisioni del passato. Proprio qui, tra Friedrichshain e Kreuzberg, un tempo separate dal Muro, si respira ancora un’atmosfera particolare. Kreuzberg, in particolare, con il suo passato di quartiere operaio e la sua forte identità multiculturale, conserva un’anima alternativa e vivace.
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KW ©beautytudine
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East Side Gallery ©beautytudine

Sapori di Berlino: non solo currywurst

Konnopke's Imbiß - currywurst di Berlino ©beautytudine
Pinza DER iMBiSS ©beautytudine
DER iMBiSS ©beautytudine

Un viaggio a Berlino non può dirsi completo senza averne assaporato anche la cucina. Per un pranzo veloce ma gustoso fusion, ho fatto tappa al W-DER IMBISS in Dunckerstraße, a Prenzlauer Berg.

Café Jacques – Neukölln ©beautytudine

Questo piccolo locale offre una varietà di piatti etnici, con un focus sulla cucina indiana, a prezzi accessibili. Per concludere in bellezza una delle mie giornate berlinesi, ho cenato al Café Jacques a Neukölln, un locale accogliente situato lungo il Maybachufer. Il menù propone piatti della cucina francese con influenze mediorientali, in un’atmosfera rilassata e conviviale, nel cuore di un quartiere che, come Kreuzberg, faceva parte del settore americano durante la divisione della città.

Berlino: oltre l’itinerario, un’esperienza da vivere

Vista Sprea con il ponte Oberbaum ©beautytudine

Questo itinerario di tre giorni rappresenta solo un assaggio della complessità e del fascino di Berlino. Una città che, come un mosaico di contrasti, si rivela strato dopo strato. Oltre ai musei e ai monumenti, infatti, è nell’energia delle sue strade, nella vitalità dei suoi quartieri e nella creatività dei suoi abitanti che si coglie la vera essenza di questa metropoli.

Berlino è molto più di una semplice destinazione turistica: è un crogiolo di culture, un laboratorio di idee, un inno alla libertà e all’espressione individuale. La sua storia, a tratti drammatica, è impressa in ogni pietra, ma la città guarda al futuro con un’energia contagiosa. Lo si percepisce nelle case occupate da artisti e attivisti, come la Tuntenhaus in Kastanienallee a Prenzlauer Berg, simboli di resistenza alla gentrificazione e all’omologazione.

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Entrata Tuntenhaus ©beautytudine

Le cicatrici della divisione tra Est e Ovest, a oltre trent’anni dalla caduta del Muro, sono ancora visibili, non solo nella East Side Gallery – monito e opera d’arte collettiva al tempo stesso – ma anche nelle sottili differenze che permangono nel tessuto sociale. Eppure, è proprio nella capacità di trasformare le ferite in opportunità che Berlino trova la sua forza.

Questa non è una città museo, ma un laboratorio a cielo aperto dove il futuro viene plasmato ogni giorno, tra sperimentazioni artistiche, innovazione sociale e una vibrante scena culturale underground. Lasciarsi alle spalle i percorsi più battuti, perdersi tra i vicoli di Kreuzberg o esplorare Prenzlauer Berg, significa entrare in contatto con un’anima pulsante e autentica, che invita al confronto e alla riflessione.

Berlino è un’esperienza che va oltre la semplice visita, è un viaggio che lascia il segno, stimolando a guardare al passato con consapevolezza e al futuro con rinnovata speranza.

In definitiva, questo itinerario vuole essere un invito a scoprire la propria Berlino, a perdersi per poi ritrovarsi in una città che non smette mai di stupire e di interrogare

Valentina Avogadro

www.visitberlin.de/it