Zurigo, tempio della creatività
Cosa rende la città svizzera meta culturale per eccellenza
Tra design, gaming, enogastronomia e folklore Zurigo offre tanti stimoli culturali diversi. Grande attenzione anche al tema della sostenibilità ambientale
Zurigo è spesso associata al settore finanziario, per l’importanza che riveste quest’ambito nella sua economia e a livello globale. Non tutti sanno che ha anche un’anima creativa molto spiccata e di pari rilevanza. La città svizzera vanta una vivacità culturale degna delle più grandi metropoli europee. Sempre più persone a Zurigo lavorano nell’industria “creativa”, che comprende architettura, musica, cinema, editoria, arte, radio, pubblicità, design, gaming e molto altro. L’atmosfera stimolante e l’afflato internazionale sono i due aspetti della città che maggiormente favoriscono questa vivacità. Se si dovesse riassumere l’essenza della produzione creativa zurighese con una frase, sarebbe “If you can make it here, you can make it anywhere.”
Architettura, gli edifici più belli
Dal punto di vista architettonico Zurigo è una delle città svizzere più affascinanti e moderne. Tra le sue vie si affacciano numerose opere di archistar famose, come la nuova ala del The Dolder Grand di Norman Foster o la Pavillon-Skulptur di Max Bill, nella Bahnhofstrasse.
Altre costruzioni degne di nota sono: l’ampliamento del Kunsthaus da parte di David Chipperfield (aperto a ottobre 2021), il Pavillon Le Corbusier (riaperto nel 2019), il gigantesco complesso The Circle dell’archistar giapponese Riken Yamamoto presso l’aeroporto di Zurigo (2020), il museo del cioccolato Lindt Home of Chocolate progettato da Christ & Gantenbein (2020) e le nuove terme di Baden a opera di Mario Botta (2021).
Zurigo ospita l’ETH, che nel 1855 è stata la prima scuola elvetica a proporre la facoltà di architettura. Da lì sono uscite alcune delle più note archistar di oggi, come Santiago Calatrava o René Burri. Tra le opere più belle degli ex allievi dell’ETH figurano l’edificio annesso del Museo Nazionale Zurigo di Christ & Gantenbein e la Prime Tower dello studio zurighese Gigon/Guyer. Quest’ultima si presenta come una gigantesca palazzina vestita di vetro, discreta e maestosa al tempo stesso.
Un campo in cui da 100 anni Zurigo è all’avanguardia è quello dell’edilizia sociale sostenibile. Nuove forme abitative che si caratterizzano come particolarmente innovative sono Kalkbreite e Green City. Un altro progetto consorziale pionieristico, considerato il più ambizioso d’Europa e premiato a livello internazionale, è l’Hunziker Areal di Zürich-Nord. A renderlo innovativo sono sia l’esecuzione architettonica sia la definizione delle condizioni di locazione, perché prevedono la promozione di principi quali la varietà sociale, l’impegno ecologico e la partecipazione dell’opinione pubblica.
Per gli appassionati di architettura il consiglio è di visitare Zurigo durante l’evento Open House che si terrà il 1° e il 2 ottobre 2023: lungo tutto il weekend, le porte di importanti edifici storici e contemporanei della città resteranno aperte al pubblico. Sarà possibile esplorare gratuitamente circa 80 luoghi diversi, tra case e appartamenti privati, teatri, chiese, musei, uffici, studi, laboratori e persino scuole.
Il design zurighese all’origine dello Swiss Style
Il successo del design “made in Zurich” è testimoniato dalla sua diffusione capillare in tutto il mondo. A chiunque sarà capitato di imbattersi nel font Helvetica, anche se vedendo il poster, il logo o l’insegna in cui era usato non si era consapevoli del fatto che si chiamasse così. È infatti un carattere tipografico molto amato e utilizzato da quando nel 1957 il grafico zurighese Max Miedinger lo ideò. Le sue linee pulite ed essenziali esprimono al meglio il famoso Swiss Style, un movimento degli anni Cinquanta che ha per capostipite il grafico Ernst Keller. L’estetica da lui inventata ha poi influenzato il lavoro dei suoi allievi all’Istituto Superiore di Arte di Zurigo (ZHdK), una delle scuole d’arte leader in Europa. A distinguersi nella propria personale rappresentazione dello Swiss Style fu soprattutto il grafico e tipografo Josef Müller-Brockmann.
Zurigo è dove il movimento è nato e si è sviluppato. Ecco perché si potrebbe dire che lo Swiss Style è in realtà uno “Zurich Style”. La città continua a essere ancora oggi fucina di talenti. È significativo che il Cantone di Zurigo raccolga il 23,7% di tutti i creativi operanti in Svizzera.
Alcuni pezzi di design sono entrati nella storia, diventando iconici. È successo con la sedia Landi del 1938, progettata dal designer e scultore Hans Coray, a detta di molti un precursore del design industriale. Funzionalità e semplicità sono i punti di forza dell’oggetto, così come lo sono del divano creato da Alfredo Häberli per Zanotta e chiamato emblematicamente “Zurigo”.
Anche nella moda si sono imposti pezzi diventati iconici e improntati a questa sobrietà tipicamente zurighese. Un esempio è il marchio Freitag, con sede a Zurich West, la cui prima borsa è stata addirittura inclusa nella collezione di design del MoMA di New York. Un altro brand di successo è il giovane marchio zurighese di scarpe da corsa On, ideato dal pluripremiato Thilo Brunner.
Gli amanti del design devono assolutamente visitare almeno una volta nella vita il Museo di arti figurative di Zurigo, l’unica istituzione svizzera a collezionare dal 1875 oggetti quotidiani e artistici della cultura del design. Sono più di 500.000 gli articoli conservati al suo interno e suddivisi in quattro collezioni: design, grafica, arte applicata e cartellonistica. Il visitatore può quindi intraprendere un vero e proprio viaggio tra le pietre miliari dell’evoluzione estetica e tecnica.
Gli appassionati di design hanno un’altra ragione per scegliere Zurigo come meta del proprio viaggio: perché lì ha sede il più grande evento di design della Svizzera, che prevede tutta una serie di eventi e mostre a tema. Il suo nome è Zurich Design Week. La prima edizione si è svolta l’anno scorso dal 1° al 20 settembre, mentre nel 2023 sarà dal 31 agosto al 19 settembre.
La stella zurighese del gaming
A Zurigo lavora una delle persone più influenti nel settore del gaming: Philomena Schwab, fondatrice dello studio Stray Fawn. Un articolo a lei dedicato comparso su un noto quotidiano svizzero titolava “Tutti vogliono fare il suo gioco”. Nel 2017 Forbes l’ha inserita tra i migliori “30 under 30” nel settore “tecnologia” in Europa. Il suo successo è stato tale da consentirle di ritirarsi, ma, nonostante ciò, oggi, dopo aver reinvestito i suoi guadagni, continua a operare nel mondo del gaming, dando lavoro a 10 persone.
Una terra di eccellenze enogastronomiche
Se si parla di cibo svizzero, il primo pensiero va al cioccolato. A Zurigo sono nati alcuni dei marchi più famosi, tra cui va citato Taucherli. L’azienda ha contribuito alla rinascita del “bean to bar”, una delle tendenze attualmente più in voga nel mondo del cioccolato. Come dice l’espressione stessa, significa produrlo seguendo direttamente tutte le fasi della lavorazione, dalla fava fino alla tavoletta. Grazie alla guida eccentrica di Kay Keusen le creazioni di cioccolato a marchio Taucherli non passano mai inosservate, donando piacere alla vista prima ancora che al gusto.
Una delle caratteristiche più importanti della cucina dei ristoranti zurighesi è l’utilizzo di ingredienti freschi, soprattutto locali. Gli chef della città si possono facilmente incontrare nei mercati settimanali o anche nei boschi, dove raccolgono aglio orsino e altre spezie per le loro creazioni culinarie.
Non solo cibo, Zurigo eccelle anche nel settore enologico. Ne è una dimostrazione il vino Wave Dancer, creato da Robert Irsslinger. La zona di produzione di questa bevanda afrodisiaca è la regione del Lago di Zurigo. Si tratta di un brillante esempio di innovazione nel campo dell’enologia, perché il vino viene messo a maturare non in cantina, ma costantemente in movimento “a mollo” nel lago.
Oltre a questo, esistono molti altri vini pregiati che vengono prodotti intorno al Lago di Zurigo. E se si desidera assaggiarli spesso occorre andare direttamente sul posto, dal momento che solo l’1% dei vini svizzeri viene esportato all’estero.
La moda sostenibile a difesa dell’acqua
L’industria creativa di Zurigo è sempre più attenta alle tematiche ambientali. Nel campo della moda un esempio eccellente di questa sensibilità green emergente è il marchio Round Rivers, ideato dalla mente geniale di Peter Hornung.
Prodotti di punta del brand sono infatti i costumi da bagno sostenibili realizzati partendo dalla plastica recuperata in acqua. Zurigo, del resto, gode di un ecosistema naturale incantevole, dove l’acqua è l’elemento dominante, tra ruscelli, fiumi, cascate e laghi di incommensurabile bellezza. Non stupisce che sempre più persone desiderino preservare un ambiente così carico di fascino.
Alla scoperta delle tradizioni più stravaganti
Per conoscere l’anima di un Paese occorre immergersi nelle sue tradizioni folkloristiche e la Svizzera ne ha molte che definire bizzarre è poco. Una di queste è lo Samichlausschwimmen, evento invernale durante il quale gli abitanti di Zurigo si tuffano nelle gelide acque della Limmat vestiti con costumi di Babbo Natale.
Un’altra importante manifestazione che si svolge a Zurigo si chiama Sechseläuten. È una tradizione centenaria nata per celebrare l’inizio della primavera. Quest’anno, come di consueto, ha luogo il terzo lunedì di aprile, il 17 per la precisione.
L’evento è allietato dalla presenza di numerose persone vestite con i costumi storici, ma il protagonista incontrastato rimane il Böögg, un fantoccio a forma di pupazzo di neve che viene bruciato per dare il benvenuto alla primavera. La testa del pupazzo viene riempita di fuochi d’artificio perché possa esplodere in grande stile nel momento esatto in cui l’orologio della chiesa di Grossmünster segna le 18. Secondo la credenza popolare più velocemente esplode la testa e più bella sarà l’estate.
Tra le manifestazioni folkloristiche di Zurigo più curiose bisogna citare anche quella chiamata Knabenschiessen, che tradotto significa “tiro al ragazzo”. Quest’anno si svolge nel weekend dal 9 all’11 settembre 2023. È una gara di tiro la cui tradizione risale al XVII secolo. Vi possono partecipare solo i ragazzi della città di Zurigo e dell’omonimo cantone, ma le bancarelle e le giostre che corredano l’evento sono aperte a tutti.
Beatrice Maria Beretti
#visitzurich