Somatheeram Health Resort

In Kerala, nel sud dell’India, patria dell’Ayurveda, per una vacanza all’insegna del benessere

Da una decina di anni mi concedo un periodo di vacanza in nome dell’Ayurveda, la scienza indiana di lunga vita. Il periodo varia tra novembre e marzo, ma l’irrinunciabile paradiso terrestre è per me sempre lo stesso: Somatheeram Health Resort a Chowara, il resort ayurvedico per eccellenza, nella bucolica regione del Kerala, nel sud dell’India.

Arrivarci non è complicato e neppure faticoso. La scelta più semplice è affidarsi a una delle tre compagnie aeree degli Emirati Arabi, con sosta ad Abu Dhabi, Dubai o Doha, per ripartire poi per Trivandrum, dove ad attendere gli ospiti c’è l’autista del Somatheeram.

Ayurveda

Che cos’è innanzitutto?

Come ho accennato, è l’antica medicina indiana di lunga vita, rivolta all’individuo come insieme di corpo e mente. Parte dal principio che l’uomo nasce con tre Dosha (Vatha, Pitha e Kapha), energie vitali che regolano le funzioni del corpo, dell’anima e della mente. Ognuno ha la sua combinazione personale di Tridosha, che determina fisico, carattere, comportamento e inclinazione ad ammalarsi. Lo sbilanciamento porta disagio e malattia.

All’arrivo al resort, il primo incontro è con il medico, che stablisce il Dosha del paziente attraverso una serie di domande specifiche, tra cui gli attuali problemi di salute, l’osservazione della pelle e della lingua e il battito del polso.

Per quel che mi riguarda, sono metà Vatha, cioè sempre in movimento, e Pitha, simbolo della leggerezza e della fluidità. Niente a che vedere con i Kapha, più freddi e malinconici.

Lo scopo dell’Ayurveda è quello di prevenire le malattie e di rimettere in sesto il paziente attraverso l’alimentazione corrispondente al proprio Dosha,  lo yoga, la meditazione e i trattamenti eseguiti dalle terapiste, secondo i riti ayurvedici, parte integrante della cura.

La terapista e la sua assistente sono l’anima dei trattamenti nel vero senso del termine, tanto che prima di iniziare c’è sempre il rito della preghiera a sancire la sacralità del corpo.

Per ottenere un buon risultato è fondamentale entrare in sintonia con la persona che si occuperà del nostro corpo, ogni giorno, per due settimane.

Dopo aver stabilito il Dosha del paziente, il medico stila il programma per i giorni di cura.

La cura completa e consigliata è di due settimane, secondo le regole del PanchaKarma, la terapia per eccellenza dell’Ayurveda. Nulla vieta, comunque, di scegliere il programma “Rejuvenation Therapy”, cioè recupero di energie e relax, che può essere di una decina di giorni.

Il responso finale del medico comprende precise indicazioni sul cibo, le medicine da prendere ogni giorno a base di erbe locali e il suggerimento di seguire yoga e meditazione nel resort.

Massaggio a quattro mani

Per la delizia del genere umano, il medico stila il piano dei trattamenti giornalieri: due ore di  massaggi con olii essenziali caldi e quant’altro, eseguiti a quattro mani.

Tra i miei prediletti c’ è il massaggio con i piedi. Aggrappata a una corda, la terapista con grande forza massaggia il corpo. La sensazione è quella di un piacere rinvigorente, tanto da sperare che duri il più a lungo possibile.

Al Somatheeram regna l’atmosfera ideale per riconquistare l’armonia perduta, quella che gli occidentali sperano di ritrovare in Oriente. Il posto è incantevole, immerso nel verde di lussureggianti giardini. I cottages spuntano qua e là in mezzo ai palmeti e agli alberi di banane. Per raggiungere la sala da pranzo, protetta dal sole da un grande tetto in paglia, si sale o si scende tra smaglianti cespugli di buganvilles, lungo sentieri bordati da fiori colorati. Dall’alto si dominano il mare, animato  dalla barche dei pescatori locali, e la lunga spiaggia, dove ad attendere gli ospiti ci sono sdraio, aitanti bagnini e venditori ambulanti.

Il momento della tavola è molto importante per l’Ayurveda, perché quello che si mangia è fondamentale per il nostro benessere, eliminando così i problemi di stomaco e intestino.

Il cibo è ottimo, anche se diverso dal nostro, molto curato con spezie e sapori ben calibrati.

Sul lungo buffet, sotto a ogni pentola di rame, c’è un biglietto con il Dosha a cui corrisponde il cibo. Come Vatha-Pitha, l’ideale per me sono le verdure verdi, ma anche la zucca e il finocchio.

Come occupare il tempo libero?  È quello che mi sono chiesta appena arrivata al Somatheeram la prima volta.

Il problema non esiste davvero. Il tempo passa velocissimo. Tanti sono i momenti di evasione: la gradevole piscina allietata da spremute speciali, la spiaggia accogliente, il piacere di scoprire nuovi amici da tutto il mondo, un salto alla mondana Kovalam a venti minuti di tuktuk  il rituale giro dei negozietti della strada principale di Chowara.

Kanyakumari

Questo diversivo è dedicato a dopo il tramonto, da non perdere mai, e al dopo cena. Ci sono sarti, più o meno bravi, gioiellieri, antiquari, c’è il  bar di Prasad a sinistra del Resort, negozi di vestiti e pashmine. C’è solo l’imbarazzo della scelta. Chi è curioso può dedicare un pomeriggio a Trivandrum per l’acquisto di stoffe e sari. I più audaci possono spingersi al tempio molto frequentato di Kanyakumari, un’ora e mezza per andare e altrettanto per tornare.

Ora tocca a voi venire a scoprire l’Ayurveda nel luogo dove è nata.

Silvana Rizzi

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