Palazzo Pretorio – Prato

Prato e il tessile: una connessione millenaria

Firenze è il sobborgo culturale di Prato”, amava dire un imprenditore locale qualche anno fa. Un po’ forte come espressione, ma in linea con lo spirito imprenditoriale della città toscana. Con 6000 aziende di tessuti e confezioni, tra le maggiori in Europa, e un passato che risale al XII secolo, Prato è ancora oggi leader in questo settore.

Tuttora mantiene la sua posizione grazie alla capacità degli imprenditori di trasformarsi e adeguarsi alla tecnologia e al mercato di oggi. “Le aziende cinesi, di cui tanto si parla, si occupano del pronto Moda e non della produzione”, precisa il direttore del Museo del Tessuto, una meraviglia di curiosità e sorprese da non perdere, ricavato in un ex edificio tessile dell’Ottocento. Fino al 24 settembre è di scena una grande mostra dedicata a Walter Albini, un pioniere assoluto del Made in Italy, padre del prêt-à-porter.

Walter Albini. Il talento, lo stilista. Museo del Tessuto di Prato, 2024. Courtesy: Fondazione Museo del Tessuto di Prato. ©Andrea Gargalli

Oggi qualcosa è cambiato. Prato rivendica il suo passato, dove storia e arte sono le star del centro antico.

Si può aggiungere di più. A soltanto venti minuti di treno da Firenze, Prato merita di essere scoperta. Ha begli alberghi, come l’Art Hotel-Milano, quattro stelle, lungo il Bisenzio, a 300 metri dalla stazione, così come ristoranti e trattorie con una cucina locale di antica tradizione.

Il centro storico

Chi arriva qui trova tanti luoghi d’interesse. Il centro storico, naturalmente, piazza del Duomo, con la Basilica di Santo Stefano a strisce bianche e verdi, impreziosito all’esterno da un’opera estrosa: il pulpito eseguito da Donatello e Michelozzo, una delle opere più belle del rinascimento italiano, mentre all’interno spiccano gli affreschi di Filippo Lippi.

Basilica di Santo Stefano – Prato

Alzi la mano chi ha mai visto un pulpito esterno…

Il pulpito venne costruito tra il 1428 e il 1438 per esporre la cintola della Madonna, una  sottile striscia di lana broccata a fili d’oro custodita nel Duomo, ancora oggi il tesoro più venerato della città.

Il Pulpito di Donatello e Michelozzo – Duomo di Prato

Narra la leggenda che la cintola, consegnata a San Tommaso dalla Madonna stessa al momento dell’Assunzione, venne donata a Michele, mercante pratese in pellegrinaggio a Gerusalemme, che in punto di morte la lasciò alla Pieve di Santo Stefano. Da allora nessuno è mai riuscito ad appropriarsi della preziosa reliquia, che viene esposta un paio di volte all’anno, il 15 di agosto e l’8 settembre in occasione della festa della città.

Lungo la strada principale, si affacciano le vetrine del Piccolo Museo Bottega Antonio Mattei, dove si fabbricano i biscottini da immergere nel vino dolce. Da qui si prosegue in piazza del Comune. Al centro spicca lo stupendo Museo di Palazzo Pretorio, da non perdere assolutamente. All’interno ci sono meraviglie, dalle storie della Sacra Cintola di Agnolo Gaddi, a Filippino Lippi, ad Andrea della Robbia, all’originale Fra Morandini, detto il Poppi, a Mattia Preti, fino ad Ardengo Soffici e alla scuola di Prato nella prima metà del Novecento, una stagione irripetibile.

Cantucci – Piccolo Museo Bottega Antonio Mattei

La passeggiata tra i vicoli suggestivi del centro storico porta a piazza delle Carceri con la Basilica di Santa Maria delle Carceri, opera di Giuliano da Sangallo, e all’imponente Castello dell’Imperatore Federico II. Consiglio di salire nella parte superiore per godere la vista della città nel suo insieme.

Piazza Santa Maria delle Carceri

Tra le curiosità, nei dintorni c’è Palazzo Datini, sede della casa museo del mercante Datini, vissuto a cavallo tra il XIV e XV secolo, ritenuto l’inventore della cambiale.

A tavola con le specialità pratesi

Si parte dalla “bozza pratese”, il pane più buono del mondo, ottimo affettato con un filo d’olio e meglio ,ancora, con mortadella locale e  stracchino oppure pomodori maturi, miele, pecorino fresco e acciuga. E, ancora, cavolo nero e olio extravergine.

Per godere il meglio della cucina locale, l’ideale è andare in una delle tre osterie del centro, predilette dai pratesi: l’Osteria di Cibbè, la trattoria Soldano e l’Osteria “su”Santa Trinita. In ognuna di queste, potrete assaggiare il famoso antipasto alla toscana, pappa col pomodoro, i sedani ripieni, la ribollita, la panzanella, il sedano alla caprese, i cantuccini e il pan con l’uva.

Per un aperitivo strepitoso o gustare dolci fatti in casa in un ambiente informale ed elegante Il Giardino del Thè, in piazza Mercatale, è l’ideale.  Buon appetito!

Silvana Rizzi