In bici nella Maremma del tufo sulle tracce degli Etruschi
Il viaggio lento sulle due ruote, in sella a una MTV assistita regala ricordi indimenticabili
Quando ho scoperto l’Agriturismo Sant’Egle-Bike-Eco-Resort a pochi minuti da Sorano, Pitigliano e Sovana, ho pensato alla vacanza ideale, tra arte, natura, buona cucina e qualche giro in sella
Ad accoglierci, i proprietari, Erika Mugnai, fiorentina doc, ex campionessa di moto rally, e Alessandro, lombardo da generazioni. I due giovani si sono innamorati di quest’angolo di Toscana, al punto di decidere di abbandonare la città per aprire un agriturismo ecologico.
Sant’Egle, un tempo dogana tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio, ha tutto per rendere la vacanza piacevole. La posizione, innanzitutto, a mezz’ora da Sovana, e a pochi minuti da Sorano, costruito come la vicina gemma, Pitigliano, su scenografici speroni di tufo.
L’Agriturismo Sant’Egle-Bike-Eco-Resort è circondato da quattro ettari di campagna, con uliveti, alberi di frutti antichi e coltivazioni ecologiche. Erika è ben felice di accompagnare gli ospiti in giro, illustrando le proprietà di piante aromatiche e medicinali.
Camminando tra i prati ci si imbatte nel tartufo nero e nella spirulina, un’alga nota per le proprietà rinvigorenti, che ogni mattina compare sul vassoio insieme alla colazione. Scopro anche l’iperico, utile per prendere sonno, sempre a disposizione in camera da letto come augurio di buona notte. In un angolo della proprietà c’è pure il pollaio con galline specialissime, che producono uova di diversi colori, dal bianco, all’azzurro al marrone.
Per chi desidera imparare a cucinare qualche piatto toscano, Erika propone corsi di cucina maremmana per imparare a fare pecorini locali, cantuccini e pasta fresca. Tutto accompagnato da vini biologici locali.
Per gli acquisti, gli ospiti trovano in vendita al Sant’Egle-Bike-Eco-Resort ottimi prodotti biologici di ogni genere.
Nel centro dell’agriturismo spicca il capannone in legno, dove sono pronte le MTV assistite per la gita di domani.
Nelle sette camere e suites, tra cui un paio di Glamping (le tende attrezzate come una luxury suite) tutto rivela la ricerca del bello e dell’autentico. Dagli arredi, ai particolari, come il bottiglione in vetro trasparente, ora lampada che pende dal soffitto nel bagno, la scelta di ogni arredo porta la firma dei padroni di casa. Compreso il forcone del contadino, su cui è infilata una tenda bianca. Originale e di grande effetto. Da copiare per chi ha una casetta in campagna.
In mezzo al prato c’è la piscina, azzurra, ecologica, invitante, affacciata a perdita d’occhio sulla Maremma. Anche qui si rivela l’ingegno e la manualità dei nostri ospiti. Sparse qua e là spuntano opere d’arte realizzate con materiale di riciclo. La bombola del gas dismessa, per esempio, che oggi ha assunto il ruolo di campana tibetana e romanticamente suona al vento.
Dopo il sopraluogo eccomi pronta per salire in sella.
La bici elettrica è un aiuto impareggiabile per chi ama muoversi all’aria aperta, senza fare fatica.
Lo confesso, ho un attimo di panico. Sono abituata a pedalare su biciclette comuni, assistite e con cambio, ma è la mia prima esperienza su una MTV.
Mi sembra imponente e pesante, ma ormai sono qui e mi sento in obbligo di provarci.
Monto in sella, comincio a pedalare sulla strada sterrata. Le ruote si aggrappano al terreno, il cambio è elementare, tutto procede al meglio. La salita si rivela un piacere!
Alessandro ci ha preparato un itinerario di mezza giornata, con gran finale in una trattoria di Sorano.
Pedaliamo lungo le stradine in mezzo ai campi di grano e lungo i vigneti, fino ad arrivare a Vitozza, sito archeologico in mezzo a un bosco con misteriose grotte da esplorare. Un tempo erano abitazioni rupestri. Non c’è anima viva intorno, quando all’improvviso spunta al galoppo una banda di cavalli e cavalieri…
Da Vitozza una bella discesa ci porta a Sorano. Ci entriamo dalla storica porta dei Merli, per risalire alla trattoria a gustare pappardelle fatte in casa al sugo di cinghiale.
Ad attenderci al rientro, la nostra ombrosa e silenziosa suite, affacciata sul portico con la vasca idromassaggio mimetizzata nel legno. Un paradiso.
Sovana, il parco archeologico Città del Tufo e le vie cave
Arrivati a Sovana, questa volta in auto, l’ideale è proseguire un paio di km oltre per arrivare in tempo a visitare, prima del calar del sole, il parco Città del Tufo.
Scoprire in solitudine le tombe etrusche, nascoste nell’ombra di un immenso bosco, ha un fascino inatteso. Ecco la tomba misteriosa dei Demoni Alati, quella celebre di Ildebranda e, più lontana, da non perdere la tomba del Tifone, nascosta tra gli alberi. Sul parco si affaccia la via Cava Poggio Prisca, scavata nel tufo e illuminata dagli ultimi bagliori del sole.
Le vie cave (ce ne sono tante in queste zone) hanno una storia interessante
Costruite secoli fa e ancora oggi utilizzate, erano l’unico mezzo per gli abitanti delle città erette su speroni tufo per raggiungere i campi di grano e comunicare tra loro.
Sovana è magica, soprattutto al tramonto
Da subito svela le sue origini, come le vicine Sorano e Pitigliano, prima etrusca, poi romana, medievale e rinascimentale, feudo degli Aldobrandeschi e degli Orsini, fino a far parte del Granducato di Toscana.
La mia passione è la chiesetta di Santa Maria Maggiore del XII secolo in piazza del Pretorio. Da qui parte una romantica passeggiata, tra orti coltivati e giardini, che porta al Duomo romanico, affacciato sulla campagna. L’atmosfera è dolce, il Duomo molto bello all’esterno e all’interno. Ha perso purtroppo la sua celebre campana, chiamata ancora oggi la Sovana, che dal 1410 suona per le feste nella vittoriosa Siena.
La piazza del Pretorio è ideale per un cena all’aperto. La mia scelta è caduta sulla trattoria Tavernetta. Il must sono i crostini dell’antipasto.
In mountain bike alla scoperta di Sorano e Pitigliano
Ho avuto la fortuna di visitare Sorano con l’archeologo Fabio Rossi, che mi ha illustrato la vita e la storia di questi posti.
Di fronte, arroccata sul tufo si erge Pitigliano, uno dei borghi più belli d’Italia. Dal Palazzo Orsini, all’acquedotto mediceo, al Teatro Salvini, alle piazzette e ai vicoli, tutto merita attenzione. Tra i must, il ghetto ebraico, l’antico quartiere costruito dalla comunità ebraica, che s’installò qui nel Cinquecento. In piazza San Gregorio VII si affaccia l’Hostaria del Ceccottino, un ristorante di grande qualità, conosciuto per l’ottimo boglione d’agnello e il coniglio in bianco.
Una scoperta inaspettata a pochi km da Sorano
San Giovanni delle Contee è un borgo antico in cima a una collina, destinato a morire, come dicono qui, se non fosse stato per la passione dei pochi abitanti rimasti in paese. L’anima della rinascita è Tiziana Peruzzi, intraprendente assessore al turismo di Sorano, che ha dato vita alla cooperativa di comunità, ottenendo una sovvenzione dalla regione toscana. Ha rimesso in piedi l’osteria Macallè, sistemato ai fornelli mamma e zie, ottime cuoche, e ora il locale è sempre pieno.
Arrivarci non è difficile, basta impostare il navigatore.
Silvana Rizzi
Sant’Egle-Bike-Eco-Resort
c.s. Sant’Egle, 18 – Sorano (Grosseto) – Italy
info@agriturismobiologicotoscana.it