Toscana: Arezzo, Cortona e Firenze in 3 giorni
Viaggio in treno alla scoperta dell’anima toscana, toccando le città di Arezzo, Cortona e Firenze
Un itinerario di tre giorni alla scoperta di una Toscana inedita, un’esperienza che va oltre la semplice visita turistica. Borghi medievali sospesi nel tempo, capolavori d’arte che parlano al cuore, sapori autentici che risvegliano i sensi, il tutto viaggiando comodamente in treno, assaporando il paesaggio e il ritmo lento di una terra senza tempo
Giorno 1: Arezzo – il sussurro di Piero della Francesca, tra silenzi sacri e il trionfo dei sapori aretini
Il viaggio ha inizio ad Arezzo, una città che sembra custodire gelosamente i suoi tesori, lontana dai riflettori delle mete più battute, ma proprio per questo ancora più affascinante. Arezzo vi accoglierà con la sua eleganza discreta, quasi sussurrata, con il suo ritmo lento, con il profumo del tempo che sembra essersi fermato tra le sue mura antiche, tra i suoi palazzi signorili, tra le sue botteghe artigiane.
La Basilica di San Francesco è molto più di una semplice chiesa: è un luogo dove l’arte, la storia e la fede si fondono in un’esperienza mistica, quasi trascendentale. Entrate in punta di piedi, lasciate che il silenzio vi avvolga come un manto, e preparatevi a un incontro ravvicinato con il genio di Piero della Francesca. Gli affreschi della Leggenda della Vera Croce non sono solo dipinti: sono finestre aperte su un altro mondo, sono un racconto epico che si dispiega davanti ai vostri occhi, scena dopo scena, colore dopo colore. La luce, sapientemente dosata e filtrata dalle vetrate istoriate, sembra accarezzare le figure, donando loro una vita e una solennità quasi soprannaturali. Osservate attentamente i volti, i gesti, le vesti, i paesaggi: ogni dettaglio è un tassello di un mosaico perfetto, un’espressione di una bellezza che trascende il tempo e lo spazio, e che parla direttamente all’anima. Prendetevi tutto il tempo necessario: questo non è un luogo da visitare di fretta, ma da assaporare lentamente, lasciandosi trasportare dalle emozioni.
Usciti dalla basilica, abbandonatevi al piacere di una passeggiata senza meta tra le vie del centro storico. Piazza Grande, con la sua forma irregolare, quasi trapezoidale, e i suoi palazzi storici che la circondano come in un abbraccio, è un vero e proprio teatro a cielo aperto, un luogo dove la storia si respira ad ogni angolo, a ogni passo. Sedetevi a un caffè storico, ordinate un caffè e lasciatevi cullare dall’atmosfera senza tempo, immaginando i fasti della Giostra del Saracino, le sfide tra cavalieri, il rumore degli zoccoli sul selciato, le grida della folla. Cercate i dettagli: un’insegna antica, un portale scolpito, un balcone fiorito. Arezzo è una città che si rivela a chi sa osservare.

Per pranzo, abbandonatevi ai piaceri della tavola, e lasciate che i sapori autentici della cucina aretina vi conquistino. L’indirizzo giusto è la Trattoria Il Saraceno, in Via Mazzini, a un passo da Piazza Grande. Questo locale, che ha fatto la storia della ristorazione aretina, è un vero e proprio santuario del gusto, un luogo dove la tradizione si sposa con un tocco di sapiente innovazione, senza mai perdere di vista l’autenticità e la qualità delle materie prime. Entrate e lasciatevi avvolgere dal profumo invitante dei salumi locali, esposti come gioielli in una vetrina. Chiedete un tagliere misto, accompagnato da pecorino di diverse stagionature: sarà un’esplosione di sapori, un viaggio sensoriale nella Toscana più autentica e verace.
Tra i primi, non perdetevi i classici pici al ragù di cinghiale, un primo piatto che racchiude in sé l’anima selvaggia e generosa di questo angolo di Toscana. E per un’esperienza davvero aretina, ordinate la ribollita, una zuppa di pane raffermo, cavolo nero, fagioli e altre verdure, che è un inno alla cucina povera, ma ricca di gusto, di storia e di tradizione. Per i secondi, il coniglio in porchetta al forno con finocchietto è una scelta obbligata, un piatto che richiede una lunga e sapiente preparazione, ma che vi ripagherà con un’esplosione di sapori e di profumi. Ma lasciatevi consigliare anche dal ristoratore: la cucina aretina è ricca di sorprese e di piatti meno conosciuti, ma altrettanto gustosi. Il tutto, naturalmente, annaffiato da un buon bicchiere di Chianti Classico o di un altro vino rosso toscano, scelto dalla ricca e curata carta dei vini.
Iniziamo il nostro pomeriggio con un’immersione nel mondo di Giorgio Vasari, visitando la sua straordinaria Casa Vasari (Via XX Settembre, 55). Immaginate di varcare la soglia della dimora di un grande artista del Rinascimento. Acquistata nel 1541, questa casa non è solo un’abitazione, ma un vero e proprio testamento artistico. Vasari la trasformò in un buen retiro, un luogo dove rifugiarsi e dedicarsi alla sua arte.
Salite al piano nobile e lasciatevi stupire dagli affreschi e dai dipinti su tavola, realizzati tra il 1542 e il 1548. Ogni sala è un racconto per immagini: mitologia, storia sacra, allegorie… un vero e proprio “programma” che celebra l’arte e le virtù. Non perdete la Sala del Camino con gli autoritratti, la Camera di Abramo con le scene bibliche, e, soprattutto, il Salone della Fama, un trionfo di colori e simboli!
E non finisce qui: la quadreria, allestita in seguito, vi permetterà di ammirare opere dello stesso Vasari e dei suoi colleghi, i “pittori dello Studiolo”, che con lui collaborarono alla decorazione dello Studiolo di Francesco I de’ Medici a Firenze. Prima di andar via, fate un giro nel delizioso giardino pensile all’italiana, un’oasi di pace e tranquillità.
Dopo questa full immersion nell’arte vasariana, il nostro tour prosegue con due tappe altrettanto suggestive, ma spesso trascurate dai circuiti più affollati.
Museo Archeologico Nazionale “Gaio Cilnio Mecenate” (Via Margaritone, 10). Pronti a fare un salto indietro nel tempo? Questo museo, situato all’interno dell’ex Monastero di San Bernardo (costruito sui resti dell’anfiteatro romano), vi svelerà la storia millenaria di Arezzo. Da importante centro etrusco a fiorente colonia romana, Arretium rivive attraverso reperti straordinari. Ammirate i vasi corallini, le ceramiche tipiche di Arezzo, di un rosso inconfondibile, e immaginate la vita quotidiana degli antichi abitanti di questa città. Calcolate almeno un’ora per la visita.

Duomo (Cattedrale dei Santi Pietro e Donato), concludiamo il nostro tour in bellezza, con un momento di raccoglimento e contemplazione. Il Duomo di Arezzo, con la sua imponente facciata gotica, è un vero gioiello. Entrate e lasciatevi avvolgere dalla luce che filtra dalle magnifiche vetrate istoriate di Guillaume de Marcillat. Sedetevi, respirate l’atmosfera sacra e godetevi un momento di pace, lontano dal trambusto.
Per la cena, scegliete l’atmosfera intima, raccolta e informale della Vineria Ciao Dal Chiodo, situata in via Giuseppe Garibaldi 16 in Piazza Sant’Agostino. Più che un locale, un vero e proprio punto di riferimento per gli aretini che desiderano immergersi nell’atmosfera autentica della città. Qui, tra chiacchiere e risate, potrete degustare un calice di ottimo vino, come il Syrah ‘Castagnino’ Fabrizio Dionisio 2023. Un rosso rubino intenso, quasi porpora, che al naso sprigiona sentori di susine, ciliegie, ginepro e pepe nero, arricchiti da note floreali ed erbacee. Un vino di struttura, ma bilanciato da una freschezza vivace che lo rende perfetto per accompagnare i sapori genuini della cucina locale.
La proposta gastronomica, infatti, è un omaggio alla tradizione toscana: taglieri di salumi e formaggi aretini, crostoni caldi e piatti semplici, ma ricchi di gusto, che variano a seconda della stagionalità degli ingredienti. Un consiglio? Non perdetevi il tiramisù fatto in casa, una vera coccola per il palato. scordatevi l’elaborazione, è fatto a mano da Giulia. L’atmosfera informale e conviviale invita al relax e alla condivisione, esaltando il piacere del buon cibo e del buon vino, in un contesto che celebra la vera essenza della vita aretina.
Giorno 2: Cortona – l’incanto etrusco e il respiro della Valdichiana, tra vicoli e panorami
La seconda giornata del nostro viaggio inizia con un breve, ma suggestivo, viaggio in treno da Arezzo a Cortona. Mentre il treno si lascia alle spalle la città, preparatevi a essere catturati dalla bellezza struggente del paesaggio toscano. Le colline, dolcemente ondulate e disegnate dai filari di viti e dagli ulivi secolari, si susseguono come onde in un mare verde e dorato, punteggiate da borghi medievali che sembrano usciti da un libro di fiabe o da un dipinto rinascimentale. Il treno, con il suo incedere lento e regolare, diventa quasi una macchina del tempo, che vi trasporta in un’altra dimensione, lontano dalla frenesia.
La stazione di Camucia-Cortona è la vostra porta d’accesso a questo gioiello medievale, arroccato su una collina che domina l’intera Valdichiana. Dalla stazione, un autobus locale o un taxi vi condurranno in pochi minuti al centro storico di Cortona (a meno che non siate amanti delle sfide e vogliate affrontare l’ardua, ma appagante, salita a piedi, un vero e proprio percorso di purificazione che vi preparerà alla bellezza del borgo).
Cortona è un vero e proprio labirinto di vicoli stretti e tortuosi, di palazzi antichi e severi, di botteghe artigiane che profumano di legno e di cuoio, di scorci suggestivi che si aprono all’improvviso su panorami sconfinati. Il MAEC (Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona) è una tappa obbligata per chi vuole comprendere l’anima antica e misteriosa di questo luogo, le sue radici etrusche, la sua storia millenaria. Ma il vero piacere, a Cortona, è perdersi tra le sue strade, lasciandosi guidare dall’istinto e dalla curiosità, senza una meta precisa. Scoprirete angoli nascosti, piazze silenziose e raccolte, chiese che custodiscono tesori d’arte inaspettati, panorami che vi lasceranno senza fiato.
Per pranzo, scegliete un ristorante con vista panoramica: la cucina toscana, qui, si sposa con uno scenario che è già di per sé un’opera d’arte. I pici all’aglione, un piatto semplice ma ricco di sapore, sono un classico della tradizione locale, ma lasciatevi tentare anche dalle altre specialità, come la zuppa di fagioli o la carne chianina, accompagnate da un buon bicchiere di vino rosso locale.
Nel pomeriggio, dedicate del tempo alla visita del Santuario di Santa Margherita, un luogo di pace e di spiritualità, intriso di storia e di devozione, da cui si gode una vista impareggiabile su tutta la Valdichiana. Salite a piedi, se ne avete la forza e il tempo: sarà un’esperienza faticosa, ma straordinariamente appagante. Ogni passo, ogni respiro, sarà un’occasione per entrare in contatto con la natura, con la storia, con voi stessi. E quando arriverete in cima, respirate a pieni polmoni, lasciate che lo sguardo si perda all’orizzonte, fino a toccare il Lago Trasimeno, e sentitevi parte di un paesaggio che sembra uscito da un dipinto rinascimentale, un paesaggio che ha ispirato artisti, poeti e sognatori di ogni epoca.

Per l’aperitivo, cercate un locale con una terrazza panoramica: un calice di vino toscano, accompagnato da qualche stuzzichino a base di prodotti locali, sarà il modo perfetto per concludere in bellezza questa giornata indimenticabile, ammirando il tramonto che tinge di rosso le colline e i tetti di Cortona.
Giorno 3: Firenze – il Rinascimento segreto e i piaceri proibiti, tra palazzi nobiliari e sapori antichi
Il viaggio in treno da Cortona a Firenze è un’ulteriore occasione per immergersi nella bellezza del paesaggio toscano, un lento e graduale avvicinamento alla culla del Rinascimento, alla città che ha dato i natali ad alcuni dei più grandi artisti, poeti e scienziati della storia dell’umanità.

Firenze è una città che non ha bisogno di presentazioni, una città che tutti conoscono, o credono di conoscere. Ma oggi vi invito a scoprirla da una prospettiva diversa, più intima e ricercata, più segreta e affascinante. Lasciatevi alle spalle le folle dei turisti che si accalcano davanti agli Uffizi e al Duomo, e dirigetevi verso Palazzo Pitti, un luogo che incarna l’eleganza, il fasto e la potenza della Firenze medicea, ma che custodisce anche un’anima segreta, fatta di storie sussurrate, di intrighi di corte, di amori clandestini, di passioni proibite.

La Galleria Palatina, con la sua straordinaria collezione di dipinti, è un’esperienza che lascia letteralmente senza fiato. Ma non limitatevi a una visita superficiale e frettolosa: soffermatevi sui dettagli, cercate le storie che si celano dietro ogni opera d’arte, lasciatevi emozionare dalla bellezza e dalla maestria degli artisti rinascimentali, da Raffaello a Tiziano, da Caravaggio a Rubens. Ogni quadro è una finestra aperta su un mondo di emozioni, di passioni, di storie che aspettano solo di essere scoperte.
Gli Appartamenti Reali vi trasporteranno indietro nel tempo, in un’epoca di sfarzo e di magnificenza, tra saloni affrescati, camere da letto sontuose, studioli raffinati e riccamente decorati. Immaginate la vita dei granduchi, le feste, i balli, le cospirazioni, gli amori segreti. Sentite l’eco dei loro passi, il profumo dei loro profumi, il fruscio delle loro vesti di seta e di broccato. Ogni oggetto, ogni mobile, ogni dipinto, racconta una storia, un frammento di vita di un passato glorioso.

Alle spalle di Palazzo Pitti si trova il Giardino di Boboli, un capolavoro di architettura del paesaggio, un’oasi di verde e di pace, un luogo dove l’arte e la natura si fondono in un’armonia perfetta e senza tempo. Perdetevi tra i suoi viali alberati, scoprite le sue fontane zampillanti, le sue statue classiche, le sue grotte artificiali, i suoi angoli nascosti. Cercate un luogo tranquillo, lontano dalla folla, e lasciatevi cullare dalla bellezza di questo luogo magico, che sembra sospeso tra sogno e realtà.
Per pranzo, l’indirizzo giusto è la Trattoria Marione, situata in Via della Spada, a pochi passi dai principali monumenti. Un locale storico, verace e senza fronzoli, dove la cucina toscana si esprime nella sua forma più autentica e genuina, un luogo dove si respira l’atmosfera della Firenze di un tempo. Dalla ribollita alla pappa al pomodoro, dall’ossobuco di vitello alla leggendaria bistecca alla fiorentina (da ordinare rigorosamente al sangue), ogni piatto è un omaggio alla tradizione e alla qualità degli ingredienti, selezionati con cura e passione. L’atmosfera è vivace e informale, il servizio rapido e cortese, i prezzi onesti. Un’esperienza da non perdere per chi vuole assaporare la vera cucina fiorentina, quella che si tramanda di generazione in generazione.
E per concludere in bellezza questo viaggio straordinario, alla scoperta di una Toscana inedita e sorprendente, concedetevi un ultimo peccato di gola: un “lampredotto” fumante, acquistato da un chiosco storico (se avete ancora un po’ di spazio nello stomaco dopo il pranzo da Marione). Il lampredotto è il vero street food fiorentino, un sapore forte e deciso, un piatto povero ma ricco di storia, che vi rimarrà impresso nella memoria come il simbolo di una città autentica e verace.
Per un aperitivo serale, scegliete uno dei tanti locali eleganti che Firenze offre, magari con vista sull’Arno o su una delle sue splendide piazze, per un ultimo brindisi a questa Toscana indimenticabile, a questo viaggio che vi ha arricchito l’anima e il cuore.
Valentina Avogadro

Consigli di viaggio:
- Treno: Trenitalia (www.trenitalia.com)) è il mezzo ideale per questo itinerario. Acquistate i biglietti in anticipo, soprattutto in alta stagione, per assicurarvi il posto e approfittare di eventuali offerte
- Alloggi: prenotate il vostro alloggio con largo anticipo, soprattutto se viaggiate durante i periodi di alta stagione o in occasione di eventi particolari. Ad Arezzo (200 metri da Piazza Grande) La Casina dell’Agania. Per un’esperienza più autentica e immersiva, scegliete un agriturismo nelle colline intorno ad Arezzo o Cortona, oppure un boutique hotel di charme nel centro storico di Firenze.